Giuseppe Fiorini dona i cimeli di Stradivari alla città di Cremona

dal 1 gen al 31 dic 1930

Il liutaio Giuseppe Fiorini (1861-1934) dona al Comune di Cremona gli attrezzi, i disegni, i modelli e le forme (circa 700 pezzi) usati da Antonio Stradivari (1643-1737) per costruire i suoi celebri strumenti. 

Entusiasta della liuteria cremonese - e in particolare di Stradivari - nel 1920 Fiorini ha acquistato dai marchesi Dalla Valle del Pomoro i cimeli del maestro, venduti nel 1743 dopo la sua morte al conte Ignazio Cozio di Salabue.

Sua intenzione è quella di tramandare le conoscenze della liuteria classica attraverso un Museo e una Scuola, istituzioni che ha sperato invano di fondare a Roma o a Bologna.

Nato a Bazzano, figlio di Raffaele Fiorini (1828-1898), rifondatore della liuteria bolognese, già da bambino ha cominciato a seguire le orme del padre e a sedici anni ha ottenuto il permesso di abbracciarne la professione.

"Dotato di grande manualità, intelligenza pratica ed accademica, ma anche di grande senso imprenditoriale e commerciale" (Regazzi), nel 1885 aprì un laboratorio proprio in via Santo Stefano. 

Nel 1888 i suoi violini ottennero il primo premio all'Esposizione regionale di Bologna e ciò lo spinse a cercare maggiori guadagni all'estero, precisamente a Monaco di Baviera, città allora al centro dell'arte e della cultura europea. Qui divenne socio del Rieger, il più famoso dei liutai bavaresi. 

La collezione Salabue, donata quattro anni prima della sua morte, sarà messa a disposizione degli allievi liutai impegnati a Cremona nella costruzione di violini a regola d’arte.

Approfondimenti
  • Illemo Camelli, La sala stradivariana nel Civico Museo e la donazione Fiorini. Il segreto di Stradivari, Cremona, Cremona Nuova, 1930
  • Centro di ricerca Arti e mestieri, La grande Europa dei mestieri d'arte. L'artigianato artistico d'eccellenza nel Paesi dell'Unione europea, a cura di Paolo Colombo, in collaborazione con Fondazione Cologni dei mestieri d'arte, Milano, V&P, 2007, p. 193
  • Da Bologna a Stradivari. Il percorso europeo di Giuseppe Fiorini, Cremona, Edizioni Novecento, 2011
  • Luigi Dati, Gualtiero Nicolini, Giuseppe Fiorini. Il fautore della rinascita della liuteria italiana, nel 150esimo anniversario (1861-2011), Bologna, Cassiodoro Masterclass, Esine, Valgrigna edizione, 2011
  • Roberto Fiorini, Lorenzo Frignani, Il liutaio Giuseppe Fiorini. La vita, le lettere e la donazione dei cimeli stradivariani, Modena, Guiglia, 2007
  • Luigi Lanaro, La liuteria classica e il liutaio moderno, Padova, G. Zanibon, 1974, p. 202
  • Giuseppe Lipparini, Un grande liutaio bazzanese: Giuseppe Fiorini, Bologna, Il Resto del Carlino, 1937 (Estr. della rivista municipale "Bologna", 1, 1937)
  • Stefano Milioni, Artigianato in Italia, Milano, Touring Club Italiano, 2003, p. 43
  • Gualtiero Nicolini, Liutai in Italia. Dall'Ottocento ai giorni nostri, Bologna, A. Perdisa, 2008, p. 775
  • Giovanni de Piccolellis, Liutai antichi e moderni. Note critico-biografiche, Firenze, coi tipi dei successori Le Monnier, 1885, pp. 28-29
  • Elia Santoro, Giuseppe Fiorini e i cimeli stradivariani. Contributo alla storia del Museo Stradivariano, Cremona, Linograf, 1988
  • Giuseppe Strocchi, Liutai romagnoli. 15 biografie fine '800-inizi '900, estratto dall'edizione del 1913. Scheda storica su Giuseppe Fiorini, a cura di Giancarlo Guicciardi, Cremona, Turris, 1992
  • Touring club italiano, Musei dell'artigianato. Oltre 300 collezioni in Italia, Milano, TCI, 2003, p. 54
  • Artemio Versari, Liuteria moderna in Emilia Romagna, Torino, Il Salabue, 2002, p. 19