Giudizio negativo sulla città
Il nuovo cardinale Legato Tommaso Bernetti (1779-1852) offre un quadro molto negativo delle condizioni sociali di Bologna: “Ventinovemila poveri riconosciuti è il primo ingrediente di questa città”, nessun commercio, molti signori, ma pochi ricchi, dotti-savi pochissimi, “popolo in genere infingardo, e quindi cencioso, molesto, ladro”, pubblica amministrazione “complicata, tenebrosa, lenta”.
Uomo di “occhio fermo” e di “ingegno pronto”, l'ex segretario di stato deve affrontare con fermezza poliziesca la crescente attività cospirativa dei liberali.
In città lascerà - almeno per qualche tempo - il suo nome alla porta carraia, fatta aprire, su disegno di Filippo Antolini, nel terzo cortile del Palazzo comunale, di fronte all'antico edificio della Gabella (poi Albergo d'Italia e Banco di Roma).
La cosiddetta “Porta Bernetti” sarà conosciuta anche come “Porta del Telegrafo”, per la presenza, accanto ad essa, dell'ufficio telegrafico, il secondo istituito in palazzo.
- Fulvio Cantoni, Primi passi dell'azione liberale in Bologna (1818-1824), in: “Il Comune di Bologna”, 4 (1932), p. 59
- Emilia Morelli, La politica estera di Tommaso Bernetti segretario di Stato di Gregorio XVI, Roma, Ed. di Storia e Letteratura, 1953, p. 60