Giovanni Battista Berardi nominato Podestà

10 luglio 1930, 00:00

Dopo la precoce morte di Antonio Carranti, subentra alla carica di Podestà di Bologna il romagnolo Giovanni Battista Berardi (1895-1966), già facente funzione di vice podestà.

Fascista della prima ora, Berardi ha partecipato alla Marcia su Roma alla testa di un gruppo di Camicie Nere.

Fu lui che il giorno della strage di Palazzo d‘Accursio salì sulla torre Asinelli per togliere la bandiera rossa issata dai socialisti.

Si è distinto in numerose azioni squadristiche, conquistando la fiducia del ras bolognese Arpinati, di cui seguirà la sorte politica, dopo la sua caduta in disgrazia nel 1933.

Si dovrà alla sua “fervida iniziativa” la riapertura del Teatro comunale dopo l’incendio del novembre 1931, provvedendo sollecitamente “alle opere di restauro e di ripristino” (Giacomelli).

Assieme a Carranti, Giuseppe Lipparini (1877-1951), insegnante di Storia dell'arte all‘Accademia, verrà nominato vice-podestà.

E‘ noto per essere stato l'oratore nel 1914 di uno dei primi comizi interventisti. Tesserato al PNF, fonde “in felice armonia la fede politica e le nobili facoltà di artista”.

Approfondimenti
  • Brunella Dalla Casa, Leandro Arpinati. Un fascista anomalo, Bologna, Il mulino, 2013, p. 189, 230
  • Renzo Giacomelli, Il Teatro comunale di Bologna. Storia aneddotica e cronaca di due Secoli (1763-1963), Bologna, Tamari Editori, 1965, p. 121
  • Renzo Giacomelli, Vecchia Bologna. Ricordi di mezzo secolo, Rocca San Casciano, Cappelli, 1962, p. 75
  • Nazario Sauro Onofri, La Strage di Palazzo d'Accursio. Origine e nascita del fascismo bolognese 1919-1920, Milano, Feltrinelli, 1980, p. 271
  • Fiorenza Tarozzi, Nuova amministrazione, nuova classe dirigente, in: Storia di Bologna, a cura di Renato Zangheri, Bologna, Bononia University Press, 2013, vol. 4., tomo 2., Bologna in età contemporanea 1915-2000, a cura di Angelo Varni, pp. 188-189