Giosue Carducci riceve il premio Nobel

12 settembre 1906, 00:00

Il barone de Bildt, ambasciatore svedese in Italia, accompagnato dal sindaco marchese Tanari, consegna a Giosue Carducci il telegramma di re Oscar di Svezia, che lo annuncia vincitore del Premio Nobel per la Letteratura:

“Felicitez de ma part Monsieur Giosue Carducci du prix Nobel qu'il a si bien merité”.

Con l'anziano poeta ormai gravemente infermo e costretto in carrozzella, il ricevimento avviene direttamente nella casa di via del Piombo, nello studio grande, presente la moglie Elvira, le figlie e i generi, il prof. Vittorio Puntoni, il senatore Pier Desiderio Pasolini e pochi altri.

Dopo le brevi parole dell'ambasciatore, Carducci, commosso, ringrazia e saluta il popolo svedese "nobile nei pensieri e negli atti". La cerimonia dura pochi minuti: il tempo di un brindisi e poi gli ospiti si ritirano. I medici non vogliono che il poeta si affatichi.

Il consiglio comunale di Bologna è convocato d'urgenza per inviare un messaggio di congratulazioni:

“Come la madre affettuosa si gloria dell'omaggio al suo figlio insigne, Bologna che è vostra madre adottiva è superba di Voi”.

Tre giorni più tardi vengono recapitati il premio e la medaglia ricordo.

Approfondimenti
  • Alberto Bertoni, Il monumento "barbaro" della poesia: Carducci e Bologna, in: Storia illustrata di Bologna, a cura di Walter Tega, Milano, Nuova editoriale AIEP, 1987-1991, vol. 6., pp. 321-340
  • Giuseppe Coccolini, Sviluppo edilizio-urbanistico in Bologna da Napoleone alla Prima Guerra mondiale. Cronologia degli avvenimenti più importanti, in "Strenna storica bolognese", XLV (1995), p. 183
  • Alessandro Molinari Pradelli, Osterie e locande di Bologna. La grassa e la dotta in gloria della tavola: folclore, arte, musica e poesia nelle tradizioni contadine e gastronomiche della città felsinea, Roma, Newton Compton, 1980, pp. 65-67
  • Giuseppe Pittano, Carla Xella, I giorni di Bologna e dell'Emilia-Romagna, Bologna, Cappelli, 1978, p. 261
  • Visitando Casa Carducci. I libri e le immagini, gli oggetti e i ricordi, testo di Simonetta Santucci, Bologna, Costa, Comune di Bologna, 2009, p. 16