Il gabinetto di lettura Cipriani

1 luglio 1823, 00:04

Il tipografo fiorentino Gaspare Cipriani e il musicofilo Francesco Calegari aprono un negozio di musica, con annesso un gabinetto pubblico di lettura, accanto al teatro del Corso.

Al gabinetto possono associarsi tutti coloro che sono disposti a spendere una “tangente di paoli 3 mensili”, con il pagamento anticipato di tre mesi di abbonamento. Il servizio offre la lettura di fogli politici e giornali scientifico-letterari.

Tra i periodici disponibili vi sono i prestigiosi “Journal des Debats“, "Moniteur Universel" e "Gazette de Lausanne". Oltre a quelle scientifiche, non mancano riviste di moda e arredamento, particolarmente gradite dalle mogli dei soci.

Per i giornali inglesi, come il “Sun” o il “Times”, è promessa la traduzione degli articoli più importanti, così come è prevista la lettura ad alta voce di alcune notizie “de' fogli politici ultimamente giunti” per coloro che non “vogliono perdere tempo aspettando che altri legga”.

Il negozio di Cipriani ospiterà dal 1825 la redazione del periodico “Il Caffè di Petronio”, giornale di "notizie teatrali, bibliografiche e urbane", e sarà un frequentato ritrovo culturale.

Nel clima repressivo della Restaurazione i gabinetti di lettura avranno vita assai grama. Nel 1825 ne aprirà un altro in via dei Libri, ma senza giornali politici.

Quello forse più prestigioso avrà vita all'interno della Società del Casino: nel 1827 esso offrirà ai soci 37 testate di periodici italiani e stranieri e metterà a disposizione una ricca biblioteca con prestito librario.

Approfondimenti
  • Cristina Bersani, Leopardi e il teatro a Bologna, in: Giacomo Leopardi e Bologna: libri, immagini e documenti, a cura di Cristina Bersani e Valeria Roncuzzi Roversi-Monaco, Bologna, Pàtron, 2001, p. 218
  • I caffè storici in Emilia-Romagna e Montefeltro, a cura di Giancarlo Roversi, Casalecchio di Reno, Grafis, 1994, pp. 52-53
  • Saverio Ferrari, Gli empori del letterato. Un itinerario tra conservazione, produzione e commercio del libro a Bologna nel triennio 1825-1827, in: Giacomo Leopardi e Bologna, cit., p. 194, 205
  • F.I.L.D.I.S., Cenacoli a Bologna, Bologna, L. Parma, 1988, p. 68
  • Federica Marinoni, Editori, autori e lettori in Emilia e in Romagna. Il caso particolare delle "Prose e poesie inedite o rare di italiani viventi", in: L'editoria italiana nel decennio francese. Conservazione e rinnovamento, a cura di Luigi Mascilli Migliorini, Gianfranco Tortorelli, Milano, Angeli, 2016, pp. 77-98
  • Alberto Preti, Giornali, circoli, caffé: le idee di unità e di indipendenza a Bologna, in: Storia illustrata di Bologna, a cura di Walter Tega, Milano, Nuova ed. AIEP, 1989, vol. 3., pp. 385-386
  • Albano Sorbelli, Storia della stampa in Bologna, Bologna, Zanichelli, 1929, pp. 213-214
  • Maria Gioia Tavoni, Lettura, libri e librai nella Bologna della Restaurazione, in “Il Carrobbio”, (1984), p. 292
  • Maria Gioia Tavoni, Tipografi, editori, lettura, in: Storia di Bologna, direttore Renato Zangheri, vol. 4., tomo 1., Bologna, Bononia University Press, 2010, p. 743