Esecuzioni capitali di parroci e briganti
Don Giovanni Giovannelli, parroco di Monte Pastore, viene condannato a morte dal Tribunale Speciale con l'accusa di aver fomentato la ribellione antifrancese. E' stato forse costretto con la forza a scrivere un proclama di rivolta da una masnada di briganti papalini.
Il 9 settembre è decapitato nel prato di San Francesco. Risulta vano il disperato tentativo del giovane falegname Davide Lippari di rendere inservibile la “macchina decollatrice”.
Il 15 agosto è stato fucilato il settantacinquenne don Alessandro Franceschi, parroco di Montasico. Secondo l'accusa si era messo alla testa di una banda, che infestava le campagne attorno a Vergato.
Tra il 20 giugno e il 15 agosto 1809 sono dodici gli insorti fucilati nel prato di San Francesco. Tra essi c'è Giuseppe Peri di Montetortore, detto il Pagatore, già capitano delle milizie del Duca di Modena.
Un'altro è Giuseppe Mazzetti, capo banda benestante di Sibano, che voleva diventare “imperatore della Porretta” ed è stato ingannato da un “avviso di perdono”. In Appennino aveva preso ad atterrare gli stemmi governativi e bruciare le carte dei municipi.
Il 29 luglio vari elementi delle masnade che infestano il territorio bolognese vengono condannati a morte.
Il 9 ottobre, sulla pubblica piazza di Bologna, sarà esposta su una picca la testa di Giacomo Lambertini, capo brigante di Calcara, con un cartello e la scritta "masnadiere infame", mentre quella di Giuseppe Baroni entrerà tra due ali di folla da porta Saragozza in cima a un'asta.
I briganti che infestano il territorio bolognese sono talmente “numerosi ed imponenti”, che i possidenti sono costretti a rimanere in città, rinunciando alla tradizionale villeggiatura.
L'esercito e la Guardia Nazionale appaiono impotenti. Il 24 agosto i ribelli hanno ucciso, sulle colline tra Modena e Bologna, i sindaci di Zappolino e Monte Oliveto. Il 24 ottobre è registrato un “vivo conflitto” tra briganti e truppa al Sasso.
- Giuseppe Bosi, Archivio patrio di antiche e moderne rimembranze felsinee, rist. anast., Sala Bolognese, A.Forni, 1975, vol. 4., pp. 217-219
- Dal Reno al Panaro. Il territorio e la sua gente, Castelfranco Emilia, Edizioni del Corso, 2006, p. 41
- Tommaso de' Buoi, Diario delle cose principali accadute nella città di Bologna dall'anno 1796 fino all'anno 1821, a cura di Silvia Benati, Mirtide Gavelli e Fiorenza Tarozzi, Bologna, Bononia University Press, 2005, pp. 217-218
- Alfredo Comandini, L'Italia nei cento anni del secolo XIX, 1801-1900, giorno per giorno illustrata, continuata da Antonio Monti, Milano, Vallardi, 1900-1942, vol. 1: 1801-1825, p. 369, 382
- Claudio Evangelisti, Pruspròn, il contadino ribelle indigesto a Napoleone, in: "Nelle Valli Bolognesi", 25 (2015), pp. 38-39
- Luciano Gherardi, Le querce di Monte Sole. Vita e morte delle comunità martiri fra Setta e Reno, 1898-1944, introduzione di Giuseppe Dossetti, 5. ed., Bologna, Il mulino, 1994, p. 27, nota 4, 230
- I giacobini a Bologna, a cura di Franco Cristofori e Andrea Emiliani, Bologna, Alfa, 1966, p. 181
- Giuseppe Guidicini, Diario bolognese. Dall'anno 1796 al 1818, Bologna, Forni, 1976, vol. 3., p. 121
- Patrick Leech, Il brigantaggio nelle campagne bolognesi in età napoleonica, in: I "Giacobini" nelle legazioni. Gli anni napoleonici a Bologna e Ravenna, atti (ecc.), a cura di Angelo Varni, Bologna, Costa, 1996, vol. 2., p. 415
- Francesco Majani, Cose accadute nel tempo di mia vita, a cura di Angelo Varni, Venezia, Marsilio, 2003, p. 29, nota 82
- Marco Poli, Accadde a Bologna. La città nelle sue date, Bologna, Costa, 2005, p. 190
- Loris Rabiti, Il tocco di Polimnia. Maria Brizzi Giorgi, musicista, musa e mentore del giovane Rossini, introduzione di Antonio Castronuovo, Bologna, Pendragon, 2021, pp. 308-309, 314
- La sovranità temporale del Papa difesa contro le imputazioni de' ribelli, rist. anast., Bologna, Forni, 1972, p. 91