Ancora fucilazioni al Poligono di Tiro

@ Via Agucchi, 98, 40133 Bologna BO
18 novembre 1944, 00:00

Dopo la battaglia di Porta Lame i fascisti vogliono offrire una prova di forza. In un salone delle carceri di San Giovanni in Monte vengono messi in fila alcuni partigiani prigionieri e selezionati quelli con il numero di branda dispari.

I malcapitati vengono quindi portati al Poligono di Tiro di via Agucchi e fucilati. Tra essi vi sono Walter Busi (Michele) e Angiolino Motta, commissari politici della 1a brigata Garibaldi "Irma Bandiera", Giuseppe Rimondi (Ciro), vice-comandante della stessa formazione, e Mario Ventura (Sergio), commissario della 62a brigata Garibaldi "Camicie Rosse" (Medaglia d'Argento al V.M.).

Sono uccisi inoltre due gappisti operanti a Bologna, Bruno Galeotti e Amedeo Magoni, e tre partigiani della 5a brg Bonvicini Matteotti, di ispirazione socialsta: Giordano Barilli, Tonino Bonora e Lino Rubbini. Prima di morire, tutti hanno subito pesanti torture.

La responsabilità del massacro al famigerato capitano Tartarotti è contraddetta dal fatto che già il 16 settembre precedente la Compagnia Autonoma Speciale (CAS) è stata sciolta e i suoi uomini sono fuggiti a Trieste al seguito del questore Giovanni Tebaldi.

“Terrore della popolazione” a Perugia come capo della polizia, nella città friulana Tebaldi si è messo - assieme ai suoi accoliti - al servizio dell’amministrazione tedesca di occupazione.

Approfondimenti
  • Alberto Mandreoli, Il fascismo della Repubblica Sociale a processo. Sentenze e amnistia (Bologna 1945-1950), Trapani, Il Pozzo di Giacobbe, 2017, p. 15, 35
  • Gianfranco Paganelli, La storia siamo anche noi... Quarantennale del Centro Santa Viola, Bologna, Casa di Quartiere, Centro sociale, ricreativo e culturale "Santa Viola" APS, 2020, p. 148
  • "Volpe". Arrigo Brini, 1925-1944, a cura di Arrigo Sarti, Medicina, Fondazione Medicina Democratica, 2014, pp. 53-54