Ex convento delle Acque

Acque, via San Mamolo, 15
Un importante intervento di restauro nel 2005 ha riportato alla luce ciò che rimane di uno dei più interessanti edifici monastici bolognesi, il cui nucleo originario risale ai primi del 1300. I frati Gesuati, soprannominati "Padri delle acque", gestirono il convento e nel 1628 diedero mandato a Girolamo Rainaldi di ricostruire la chiesa dedicata ai Santi Girolamo ed Eustachio. A metà del Seicento la proprietà passò agli Olivetani di San Michele in Bosco, ma fu nell'Ottocento che la chiesa, occupata dalle truppe austriache, fu devastata da un incendio e sulle sue rovine vennero costruite abitazioni civili. Il chiostro ed altre parti conventuali superstiti sono state riportate all'antico splendore e si sono riscoperti affreschi di artisti quali Michele di Matteo e Giovanni Martorelli (1420 ca.); Lattanzio Gambara e Benedetto da Marone; Amico Aspertini e il giovane Guido Reni; e al piano superiore episodi della scuola di Cesare Baglioni.
Approfondimenti
  • Luigi Bortolotti, Il suburbio di Bologna. Il comune di Bologna fuori le mura nella storia e nell'arte, Bologna, La grafica emiliana, 1972, p. 29
  • Angelo Rambaldi, Bologna città delle terme. Da dove è cominciata la storia, Bologna, s.e., 2015, pp. 35-36