Il progetto "Fare Impresa in Dozza"
Nel carcere circondariale della Dozza nasce un'azienda di lavorazioni meccaniche. Il progetto, denominato Fare Impresa in Dozza (FID) è avviato con l'appoggio delle aziende bolognesi del packaging GD, IMA e Marchesini Group, alle quali si aggiungerà più avanti la FAAC.
Una quindicina di detenuti sono impegnati con regolare contratto nella fabbricazione di parti meccaniche automatiche con l'aiuto di tutor esterni. Questi ultimi sono operai specializzati in pensione che si prestano come capofficina volontari per un paio di giorni alla settimana.
Obiettivo del progetto è sviluppare competenze tecniche e nuove modalità di relazione, creando un modello di reintegrazione dei detenuti nel mondo del lavoro e nella società.
In dieci anni di esperienza saranno avviate al lavoro fuori dal carcere circa settanta persone. Tra esse solo una piccola percentuale ricadranno in nuovi reati, mentre un buon numero continueranno in fabbrica il lavoro appreso alla Dozza.
- 130 anni della Camera del Lavoro di Bologna. 2014-2023. La città, il lavoro e il sindacato al tempo dei populismi, a cura di Michele Bulgarelli e Milvio Micheloni, Bologna, Editrice Socialmente, 2023, p. 19
- Valerio Pascali, Alvise Sbraccia, La fabbrica in carcere e il lavoro all'esterno. Uno studio di caso su Fare impresa in Dozza, Bologna, Bologna University Press, 2023