Quirico Filopanti propone i fusi orari

29 luglio 1858, 12:16

Durante il suo esilio a Londra, seguito alla caduta della Repubblica Romana, Quirico Filopanti (1812-1894) scrive Miranda, un impegnativo e bizzarro trattato in cui viene proposta una nuova religione neo-cristiana, che unisce scienza, numerologia e tradizione biblica.

L'opera contiene per la prima volta la proposta dei fusi orari, per risolvere il problema di un tempo uniforme tra i vari paesi del mondo.

Si tratta di dividere la terra in 24 zone facenti capo ai meridiani – il primo sarebbe quello di Roma - ad ognuna delle quali corrisponde un orario. Tra una zona e l'altra c'è la differenza di un'ora, mentre minuti e secondi sono uguali.

Accanto ai 24 temi locali dovrebbe essere adottato anche un tempo universale, da utilizzare in astronomia e nelle comunicazioni telegrafiche.

La proposta - probabilmente troppo in anticipo sui tempi - passerà praticamente inosservata. L'invenzione dei fusi orari sarà accreditata a Sandford Fleming (1827-1915), ingegnere della Canadian Pacific Railway, che la formulerà nel 1878.

Approfondimenti
  • Un democratico del Risorgimento: Quirico Filopanti, a cura di Alberto Preti, Bologna, Il mulino, 1997, p. 163, 170
  • Waldimaro Fiorentino, Italia patria di scienziati, Bolzano, Catinaccio, vol. 1., 2004, p. 104
  • Raffaele Gargiulo, I fusi orari idea italiana, in: "ID Informazioni della Difesa", 4 (2009), pp. 47-52
  • Adolfo Merlani, L'ora universale e i fusi orari, memoria del socio dottor Adolfo Merlani letta nell'adunanza ordinaria delli 28 maggio 1893, in: "Annali della Società agraria provinciale di Bologna in continuazione delle memorie della Società medesima", 33 (1893), pp. 110-129
  • Gianluigi Parmeggiani, Una rivoluzione dell'Ottocento: i fusi orari, in: "Giornale di astronomia", 2 (2002), pp. 15-38