Epidemia di febbri intermittenti nel territorio di Budrio
Il dott. Luigi Benfenati, medico condotto di Budrio, prepara una Relazione Medica sull' “epidemia di febbri intermittenti”, che flagella un territorio molto vasto attorno al capoluogo: Cento, Prunaro, Quaderna, Villa Fontana e numerose altre località.
Queste febbri erano praticamente assenti fino al 1805, quando si cominciarono a introdurre le risaie. Nei quattro anni successivi a Cento di Budrio i morti sono passati da 25 a oltre 100 all'anno e la popolazione della piccola frazione si è ridotta di oltre un terzo.
Le esalazioni putride delle risaie e delle valli risultano la causa più potente per l'insorgere della febbre terzana malarica, che in numerosi casi porta a gravi complicazioni e alla morte.
Per il dott. Benfenati l'unico modo di "rendere l'aria di nuovo salubre ed evitare il ripetersi dell'epidemia" è distruggere le risaie e le valli e fare in modo che le acque "trovino un felicissimo scolo".
La dettagliata relazione del medico di Budrio sarà utilizzata da vari comuni della Bassa, che faranno ricorso presso le autorità superiori contro l'impianto di risaie nel loro territorio.
Il grave problema arriverà a coinvolgere, con un certo scalpore, il governo di Milano, che a più riprese solleciterà l'intervento delle prefetture e prometterà un nuovo severo regolamento per le “umide coltivazioni”.
Nel 1913 una inchiesta del Prefetto del Reno finirà per riconoscere che la maggiore mortalità avvenuta nella Bassa bolognese deve essere attribuita "all'aumento delle risaie, valli, colmate e altre palludi artificiali".
- La pianura e le acque tra Bologna e Ferrara. Un problema secolare, atti del convegno di studi, Cento 18-20 marzo 1983, Cento, Centro studi Girolamo Baruffaldi, 1993, pp. 216-217
- Edoardo Rosa, Coltivazioni umide e malaria nella pianura bolognese tra XVIII e XIX secolo, in: "Atti e memorie della Deputazione di Storia Patria per le Province di Romagna", Nuova Serie, 42 (1991), pp. 87–158
- Sergio Sabbatani, Antonio Sandri, La malaria a Bologna fra XVIII e XIX secolo, vicende ambientali e ruolo dell'intervento umano, in: "Le infezioni in medicina", 1 (2000), pp. 42-52