Dopo il colera il carnevale

dal 1 al 29 febbraio 1856

Finito il pericolo di contagio, dopo che il colera ha imperversato nell'estate precedente in tutta la provincia bolognese, ritornano le maschere a carnevale.

In questo periodo i teatri sono tutti aperti ed ospitano veglioni di beneficenza, il cui ricavato va alle famiglie delle vittime del terribile morbo.

Il corso delle maschere, con carri e carrozze, parte da Porta Santo Stefano e va fino a San Francesco, attraversando il centro della città come un fiume in piena. Di sera tutti si trasferiscono nei veglioni e nelle feste private.

Gli assembramenti che si creano a carnevale, e le occasioni di satira irriverente contro il governo, hanno indotto il Legato e gli Austriaci a impedire per lungo tempo l'uso delle maschere.

Approfondimenti
  • Marina Calore, Bologna a teatro. L'Ottocento, Bologna, Guidicini e Rosa, 1982, pp. 74-75