don Giulio Salmi
Giulio Salmi venne ordinato sacerdote il 19 dicembre 1943 dal cardinale Nasalli Rocca. Pochi giorni dopo divenne il cappellano della Pro. Ra. (Pro Rastrellati), addetto al conforto di quanti furono rinchiusi nel campo di smistamento delle Caserme Rosse. Operando costantemente per la salvezza dei prigionieri, a rischio della vita, venne infine cacciato a calci dalle SS nell’ottobre ‘44, dopo che i nazisti si accorsero che le sue omelie contenevano messaggi per i rastrellati e indicazioni per l’evasione. Più tardi ottenne nuovamente il permesso di portare conforto ai prigionieri concentrati nella caserma di artiglieria a Porta D’Azeglio. Nel dopoguerra don Salmi fu riconosciuto partigiano e insignito della medaglia d’oro dei comuni e delle provincie di Bologna e Lucca.
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Luciano Bergonzini, La svastica a Bologna, settembre 1943 -aprile 1945, Bologna, Il mulino, 1998, p. 230
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Luciano Gherardi, Appunti storici e nodi della memoria. Il libro d’oro di Don Giulio Salmi, Bologna, ONARMO, 1994, pp. 15-22
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Clorindo Grandi, Un prete, un’opera: mons. Giulio Salmi e l’Onarmo di Bologna, S. Lazzaro di Savena, SAB, 1993
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Don Giulio Salmi. I sogni di un profeta, a cura di Alberto Di Chio, Bologna, Fondazione Gesù Divino Operaio, 2008
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Testimone dello Spirito, testi di don Giulio Salmi, Bologna, Fondazione Gesù divino operaio, 2003