Don Elli deportato nel lager
Don Giuseppe Elli, rettore di San Rocco e cappellano del carcere di San Giovanni in Monte, parte il 21 giugno dal campo di concentramento di Fossoli assieme ad altri 49 compagni, tra i quali don Sante Bartolai e don Giovanni Tavasci, "stipati come sardine" in un vagone bestiame. Destinazione: il lager di Mauthausen.
L'anziano prete è stato accusato di aver portato all'esterno del carcere la lettera di un detenuto e di aver trattato pietosamente i prigionieri. Il 29 novembre sarà trasferito, con la qualifica di Schutz Geistlicher (sacerdote in detenzione di sicurezza), dal lager austriaco a quello di Dachau.
Qui sono rinchiusi i sacerdoti italiani accusati di aver aderito alla Resistenza o protetto ebrei. Don Elli riuscirà a sopravvivere alla dura esperienza del lager. Gli ex deportati lo descriveranno come grande esempio di dignità umana e carità cristiana.
Il 6 febbraio 1976, nella chiesa di San Giovanni in Monte, si terrà una rievocazione di don Elli promossa dal Centro di documentazione “Comunità di Fede e Resistenza” di mons. Luciano Gherardi.
- Luciano Gherardi. Un presbitero della Chiesa bolognese negli snodi civili ed ecclesiali del Novecento, atti dei convegni di Bologna e Marzabotto (3 e 12 ottobre 2019), a cura di Simone Marchesani, Marzabotto, Zikkaron, 2020, pp. 260-261
- Alberto Mandreoli, Vangelo e coscienza. Antifascismo e resistenza dei cattolici bolognesi, Trapani, Il pozzo di Giacobbe, 2015, pp. 91-92
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Rossella Ropa, Internati militari, deportati razziali e politici: l'altra Resistenza, in: La Resistenza, il fascismo, la memoria. Bologna 1943-1945, a cura di Alberto De Bernardi e Alberto Preti, Bologna, Bononia University Press, 2017, p. 444