Domenico Ferri scenografo a Parigi

dal 1 gen al 31 dic 1836

Domenico Ferri (1795-1874) dipinge a Parigi una Veduta della Cattedrale di Caen, seguendo il filone di gusto "neogotico". Il quadro sarà donato dall'autore al Comune di Bologna e collocato nella residenza del Consiglio e della magistratura comunale, per finire, poi, alle Collezioni comunali d'arte.

Originario di Salva Malvezzi, Ferri è considerato, assieme a Basoli, il più celebre scenografo bolognese dell'800. Agli inizi degli anni Trenta si è affermato a Parigi al Théatre Italien e ha collaborato alla messinscena delle opere di Rossini, Bellini, Donizetti, Verdi.

Nel 1847 sarà autore, assieme all'allievo Luigi Verardi, della decorazione del soffitto e del sipario del Covent Garden di Londra. Lavorerà anche a Mosca al Cremlino.

Dal 1854 passerà al servizio dei Savoia, curando decorazioni e restauri al Castello di Moncalieri, a Palazzo Carignano, al Palazzo Reale e al Valentino. Come artista della corte sabauda nel 1860 seguirà a Bologna l'adattamento degli appartamenti reali nella “suburbana villa di San Michele in Bosco”.

Approfondimenti
  • Carla Bernardini, Le collezioni comunali d'arte, in: Storia illustrata di Bologna, a cura di Walter Tega, Milano, Nuova ed. AIEP, 1989, vol. 3., p. 198
  • Alessandra Borgogelli, Paolo Stivani, La pittura nell'Ottocento, in: Storia illustrata di Bologna ... cit., vol. 3., pp. 286-287
  • Luigi Bortolotti, I comuni della provincia di Bologna nella storia e nell'arte, Bologna, Tip. S. Francesco, 1964, p. 331
  • Tullio Calori, Molinella. Cronaca e storia, Bologna, Tamari, 1975, pp. 174-175
  • Dall'Accademia al vero. La pittura a Bologna prima e dopo l'Unità, Bologna, Galleria d'arte moderna, 29 gennaio-4 aprile 1983, a cura di Renzo Grandi, Casalecchio di Reno, Grafis, 1983, pp. 127-130
  • Eugenio Riccomini, L'arte a Bologna. Dalle origini ai giorni nostri, Bologna, Editoriale Bologna, 2003, pp. 313-314
  • Valeria Rubbi, Francesco Cocchi, Domenico Ferri. L'eredità di Antonio Basoli "Maestro" di scenografia, Argelato, Minerva, 2017