Dodici partigiani fucilati al Poligono di Tiro
@ Via Agucchi, 98, 40133 Bologna BODodici partigiani vengono fucilati al Poligono di Tiro come rappresaglia per l'uccisione del colonnello Zambonelli della GNR.
Considerato “uno dei più pericolosi comandanti fascisti”, è stato bloccato in pieno giorno e fatto prigioniero da una squadra di gappisti in perlustrazione sulla strada Persicetana.
Prima della sua uccisione, i partigiani hanno invano tentato di scambiarlo con dieci compagni detenuti nel carcere di San Giovanni in Monte.
A comandare l’esecuzione è il famigerato capitano Tartarotti, che si vanterà, secondo la testimonianza successiva di uno degli agenti, di aver scaricato contro gli sventurati un intero caricatore del suo mitra.
Tra i fucilati al Poligono vi sono l'antifascista Gaetano Bussolari (Maronino), studioso di storia persicetana, Giocondo Musi, comandante partigiano della 1a Brigata "Irma Bandiera" e l'ex capolega di S. Agata Bolognese Agostino Pietrobuoni.
Suo fratello Quinto, ex garibaldino di Spagna, è stato fucilato dalle brigate nere pochi giorni prima nella piazza di Sant'Agata davanti alla popolazione.
Gli altri partigiani giustiziati sono Floriano Atti, Renato Bentivogli, Luciano Bracci, Arturo e Celestino Garagnani, Luciano Nanni, Alfonso Sghinolfi, Renato Sordi e Cesare Zanasi.
Ad assitere spiritualmente i condannati a morte è chiamato don Luciano Gherardi (1919-1999), giovane cappellano dell'Ospedale di Sant'Orsola e futuro storico della strage di Monte Sole.
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