Divieto di circolazione per le biciclette

26 aprile 1944, 00:00

Il capo della provincia Dino Fantozzi vieta in modo assoluto l'uso delle biciclette, anche portate a mano, entro i viali di circonvallazione e in alcune strade che ospitano uffici e comandi militari tedeschi (via Panoramica, via delle Rose, via Malta, via S. Chiara, ecc.).

Il provvedimento è adottato in considerazione del fatto che molte azioni partigiane sono condotte da “ciclisti sconosciuti, i quali immediatamente si eclissano dopo il misfatto”.

Un bando del 17 febbraio vietava già l'uso della bicicletta “in tutto il territorio della Provincia” agli uomini di età superiore ai 16 anni senza una speciale autorizzazione.

Approfondimenti
  • Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel Bolognese, 1919-1945, Bologna, Comune – ISREBO, vol. I, Nazario Sauro Onofri, Bologna dall'antifascismo alla Resistenza, 2005, p. 370
  • Luigi Arbizzani, Cronologia sommaria della Resistenza Bolognese, in Pagine per la giornata della memoria, a cura di Antonio Napoletano, Bologna, Centro Stampa del Comune, 2006, p. 3
  • Luigi Arbizzani, Guerra, nazifascismo, lotta di liberazione nel Bolognese, luglio 1943-aprile 1945. Fotostoria, 5. ed., Bologna, Edizioni della Provincia, 2005, pp. 15-16, 62, 91 (foto: bandi del 17 febbraio e dell'8 agosto 1944)
  • Tiziano Costa, Bologna '900. Vita di un secolo, 2. ed., Bologna, Costa, 2008, p. 137
  • Tiziano Costa, Bologna prima, durante e dopo la Liberazione, Bologna, Costa, 2015, p. 82
  • Mario De Micheli, 7a GAP, 2. ed., Roma, Editori Riuniti, 1971, pp. 67-68
  • Mario De Micheli, Settima Gap, Imola, Bacchilega, 2011, pp. 40-42
  • Nazario Sauro Onofri, Cronologia bolognese del 1944, in 1944: la lotta di liberazione, Bologna, ANPI, 2004, p. 13
  • Nazario Sauro Onofri, I socialisti bolognesi nella Resistenza, Bologna, La squilla, 1965, p. 39