Dino Gavina "Paradisoterrestre"

dal 1 gen al 31 dic 1983

L’imprenditore Dino Gavina (1922-2007) fonda “Paradisoterrestre”, una società per la produzione di arredo urbano qualificato. Il nome è ispirato al titolo di un libro da lui trovato nello studio dell'architetto Virgilio Vercelloni (1930-1995).

Con la collaborazione di vari designer e architetti, quali Kazuhide Takahama (1930-2010), Tobia Scarpa, Alan Irvine, Luigi Caccia Dominioni (1913-2016), viene avviata la produzione industriale di oggetti per giardini ed esterni. 

Negli anni seguenti Gavina partecipa come consulente a vari progetti di pubbliche amministrazioni. Ad esempio riceve dall'ATC di Bologna l'ordine di pensiline per le fermate degli autobus (progetto di Kazuhide Takahama). 

Nel 1989 collabora con la Commissione Arredo Urbano del Comune di Bologna, istituita presso l’Assessorato alle Attività Produttive e Commerciali, che ha l'incarico di avviare un piano di riordino dell'arredo urbano nel centro storico.

In questo periodo la produzione di “Paradisoterrestre” consente di introdurre nelle piazze e nei giardini delle città manufatti di design ben diversi dai tradizionali rifacimenti ottocenteschi.

Tra i prodotti di maggior successo vi sono i dissuasori a forma di sfera dell'arch. Daniele Vincenzi, che compaiono davanti alla chiesa di Santo Stefano o le panchine Monforte di Luigi Caccia Dominioni, presto adottate in tanti giardini pubblici, mentre in piazza Galvani vengono installati i fittoni Altabella di Alan Irvine.

Approfondimenti
  • Dino Gavina: ultrarazionale ultramobile, Accademia di belle arti di Brera, Sala napoleonica, Milano, a cura di Renzo Orsini, Bologna, Compositori, 1998, pp. 244-245
  • Paradisoterrestre. Street lighting & urban forniture, San Lazzaro di Savena, Simongavina, 2007
  • Paradisoterrestre arte, San Lazzaro di Savena, Simongavina, 2007
  • Paradisoterrestre casa, San Lazzaro di Savena, Simongavina, 2007
  • Matteo Vercelloni, Il paradiso terrestre. Viaggio tra i manufatti del giardino dell'uomo, Milano, Jaca book, 1986, p. 259