Dal Club "Whisky a go go" al "Kinki"
Apre i battenti in via Zamboni, a pochi metri dalle due torri, il Club “Whisky a go go”, locale da ballo destinato a diventare uno dei più rinomati in Italia.
E' di moda andarci con una bottiglia di whisky, da custodire in uno degli armadietti in dotazione e da consumare in una o più sedute.
La musica all'inizio è esclusivamente dal vivo: vengono famosi gruppi e cantanti beat, come i Giganti, Mal e i Primitives, Patty Pravo.
Avrà tra i suoi disk jockey Lucio Dalla. Sarà il primo locale a lanciare, negli anni Sessanta, la moda della spaghettata di mezzanotte. Qui apparirà il cabaret, nello stile milanese del Derby.
Le successive trasformazioni del club saranno accompagnate da nuove denominazioni: “Champagne Club”, “Pubsi” e, dal 1975, “Kinki”.
Con quest'ultimo nome sarà nei primi anni Ottanta una singolare discoteca di tendenza, un locale underground dotato di un sofisticato arredamento scenografico mutuato da Cinecittà.
- Francesca Alinovi, Disco, in: "Domus", 638, aprile 1983
- Lorenzo Arabia, Eraldo Turra, Bologna ride. Le origini, i luoghi, i personaggi del cabaret, Argelato, Minerva, 2010, p. 30
- Nardo Giardina, La città del jazz, fotografie a colori di Luigi Nasalvi, Casalecchio di Reno, Grafis, 1992, p. 54
- Lorenzo Immovilli, Stefania Carretti, Elisa Savignano, Disco Emilia. Viaggio nella terra delle discoteche, Correggio (RE), Compagnia editoriale Aliberti, 2016, pp. 27-28
- Kinki. Una notte lunga 40 anni, Bologna, Damiani, 2105
- Pierfrancesco Pacoda, Hip hop italiano. Suoni, parole e scenari del Posse Power, Torino, Einaudi, 2000, p. 20