Coriolano Monti nominato Ingegnere in Capo

13 febbraio 1860, 00:07

Il Consiglio comunale elegge il direttore del nuovo Ufficio degli Ingegneri Comunitativi (in seguito conosciuto come Ufficio Tecnico). Si tratta di Coriolano Monti (1815-1880), ingegnere architetto perugino, patriota fervente e amico di Marco Minghetti.

Appena arrivato a Bologna, Monti si muove con decisione: assume una squadra di giovani tecnici, basandosi sulle loro competenze, escludendo i professionisti che avevano servito il passato regime.

In questo modo si fa molti nemici: la sua attività urbanistica, ispirata alle lezioni di Haussmann a Parigi e Foerster a Vienna, sarà accompagnata nei sei anni successivi da notevoli lamentele e polemiche, soprattutto da parte dei membri dell'Accademia di Belle Arti.

La sua attività "febbrile" (De Angelis) sul piano architettonico e urbanistico si interromperà nel 1866, quando verrà eletto Deputato nella circoscrizione di Perugia.

Approfondimenti
  • Aurelio Alaimo, L'organizzazione della città. Amministrazione comunale e politica urbana a Bologna dopo l'unità (1859-1889), Bologna, Il mulino, 1990, pp. 49-50, 60-62
  • Bologna. Architettura, città, paesaggio, a cura di Pierluigi Giordani, Giuliano Gresleri, Nicola Marzot, Roma, Mancosu, 2006, p. 118
  • Gabriele Bonazzi, Bologna nella storia, Bologna, Pendragon, 2011, vol. II, Dall'Unità d'Italia agli anni Duemila, pp. 35-36
  • Francesco Ceccarelli, Architettura e trasformazioni urbane. Bologna e la Romagna, in: Storia dell'architettura italiana. L'Ottocento, a cura di Amerigo Restucci, Milano, Electa, 2005, tomo 1., pp. 157-158
  • Nora Clerici Bagozzi, Palazzo Zambeccari. Storia e arte di un palazzo bolognese, Bologna, Patron, 2018, pp. 46-47
  • Tiziano Costa, Bologna dalla A alla Z. Enciclopedia della città antica, Bologna, Costa, 2011, p. 197
  • Tiziano Costa, Grande libro dei personaggi di Bologna. 420 storie, Bologna, Costa, 2019, p. 132
  • Elena Gottarelli, Urbanistica e architettura a Bologna agli esordi dell'unità d'Italia, Bologna, Cappelli, 1978, p. 54-58
  • Giuliano Gresleri, La ricreata Bologna di Coriolano Monti, in: Nuove funzionalità per la città ottocentesca: il riuso degli edifici ecclesiastici dopo l'Unità, atti del Convegno, Bologna, 16 marzo 2001, a cura di Angelo Varni, Bologna, BUP, 2004, pp. 75-86
  • Giuliano Gresleri, La tela di Penelope. Bologna 1850-1950, in: Norma e arbitrio: architetti e ingegneri a Bologna 1850-1950, a cura di Giuliano Gresleri, Pier Giorgio Massaretti, Venezia, Marsilio, 2001, pp. 35-36
  • Maria Cristina Marchetti, Carlo D'Onofrio, Palazzo Legnani Pizzardi, Casalecchio di Reno, Grafis, 1991, p. 168
  • Paola Monari, La città che sale. Dalla stazione ai giardini Margherita. Viaggio nella Bologna del Rubbiani (1848-1913), Bologna, Litosab, stampa 1994, p. 2
  • Norma e arbitrio: architetti e ingegneri a Bologna 1850-1950, a cura di Giuliano Gresleri, Pier Giorgio Massaretti, Venezia, Marsilio, 2001, pp. 397-399 (C. Monti)
  • Pier Paola Penzo, Identità municipale, sentimento nazionale e trasformazioni urbane. Bologna, Ferrara e Ravenna 1859-1911, in: ... E finalmente potremo dirci italiani. Bologna e le estinte Legazioni tra cultura e politica nazionale 1859-1911, a cura di Claudia Collina, Fiorenza Tarozzi, Bologna, Editrice Compositori - Istituto per i Beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna, 2011, p. 151
  • La voce delle donne. Guida al Risorgimento dell'Emilia Romagna, a cura di Jadranka Bentini, Torino ecc., Allemandi, 2011, p. 16