Convenzione per la gestione dell'acquedotto

28 maggio 1874, 00:01

La Società Nazionale del Gas, azienda italiana con capitali svizzeri e tedeschi, vince la gara d'appalto per la gestione dell'acquedotto bolognese. Viene contemporaneamente sospesa la convenzione siglata il 28 maggio dal sindaco Tacconi con la ditta Garré.

La durata della concessione è fissata in cinquanta anni. Una clausola dell'accordo consente al Comune il riscatto dell'impianto dopo 15 anni.

La concessione sembra favorire i profitti dell'impresa, alla quale sono collegati alcuni consiglieri, come Giuseppe Bacchelli, più che i bisogni reali della città: la concessionaria è autorizzata a vendere liberamente acqua ai privati, pur impegnandosi a soddisfare in modo prioritario le esigenze della amministrazione pubblica a prezzi determinati.

Per Quirico Filopanti è vessatorio il sistema d'imporre ai cittadini l'acquisto minimo di un metro cubo d'acqua. Gli utenti lamenteranno la scarsa portata dell'acquedotto, che per molto tempo non salirà oltre il secondo piano delle case e non giungerà nei rioni più periferici.

Approfondimenti
  • Acquedotto 2000. Bologna, l'acqua del Duemila ha duemila anni, Casalecchio di Reno, Grafis, 1985, pp. 149-152, 160-162, 187
  • Aurelio Alaimo, Prima delle municipalizzazioni: gas e acqua a Bologna nella seconda metà dell'Ottocento (1846-1875), in: La municipalizzazione nell'area padana. Storia ed esperienze a confronto, a cura di A. Berselli, F. Della Peruta, A. Varni, Milano, F. Angeli, 1988, p. 283
  • Nazario Sauro Onofri, Il dibattito sui servizi pubblici al consiglio comunale di Bologna negli ultimi decenni del secolo scorso, in: La municipalizzazione nell'area padana. Storia ed esperienze a confronto, a cura di A. Berselli, F. Della Peruta, A. Varni, Milano, F. Angeli, 1988, pp. 505-509