Convenzione per i telefoni

1 luglio 1925, 00:00

Entra in vigore la convenzione per la concessione dei telefoni ai privati. Lo Stato conserva il controllo sulle comunicazioni a grande distanza, mentre il territorio nazionale è ripartito in cinque zone in cui operano società diverse.

L'Emilia-Romagna è affidata alla TIMO - la Società Telefoni Italia Medio Orientale, fondata nel 1923 a Bologna su iniziativa della Cassa di Risparmio di Rimini e della Società Adriatica Telefoni - assieme a Marche, Abruzzo e Molise.

Nel 1926 il pacchetto azionario TIMO sarà ceduto alla SIP (Società Idroelettrica Piemontese), presieduta dal conte Gualtiero Isolani e con sede sociale a Bologna. Pur consentendo una certa autonomia della società, la SIP tenterà di imporre il proprio modello organizzativo.

Tra il 1925 e il 1928 l'intera rete di Bologna sarà ristrutturata, con l'installazione di una nuova centrale automatica acquistata dalla fabbrica belga Standard e inaugurata il 12 giugno 1928 da re Vittorio Emanuele III, assieme alla facciata su via Goito della vecchia sede TIMO.

L'anno successivo, invece, sarà completata la posa del cavo di collegamento telefonico tra le città di Bologna e Ancona.

Approfondimenti
  • Carlo Degli Esposti, Dal ricordo alla storia. Vite da telefonici bolognesi, Bologna, a cura dell'Autore, 1996, pp. 4-5, pubbl. in "La Torre della Magione" 3 (2013)
  • La storia d'Italia, Roma, La Biblioteca di Repubblica, 2005, vol. 25, Cronologia, p. 334