Congresso delle Fratellanze coloniche

dal 1 al 30 novembre 1908

Si tiene a Bologna il Congresso delle Fratellanze coloniche. Di orientamento cattolico, diffuse soprattutto nell'area romagnola, sono dette anche “leghe gialle” e sono sostenute dai proprietari terrieri e dal clero.

Riuniscono i mezzadri e i piccoli proprietari, ceti agricoli con interessi e aspirazioni diverse da quelli dei braccianti e dei coloni riuniti nelle leghe socialiste.

Il “numeroso e fervido” convegno bolognese produce una forte impressione presso gli stessi avversari socialisti.

Le Fratellanze conosceranno una grande espansione nell'Imolese, ma riusciranno a penetrare poco nel territorio bolognese.

Saranno presenti soprattutto nei comuni di Castel San Pietro, Porretta Terme e Vergato. Nel 1910 gli iscritti nella provincia saranno quasi 30mila.

Durante la lunga vertenza agraria, che si concluderà con il concordato Paglia-Calda, molti soci delle Fratellanze - ad esempio a Molinella - aderiranno alla lega rossa, cedendo alla campagna di boicottaggio dei sindacati di sinistra.

Per reazione le “leghe gialle” si avvicineranno al nascente movimento fascista, per poi tentare di difendere la loro autonomia di fronte alle pressioni dei sindacati corporativi.

Approfondimenti
  • Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel Bolognese, 1919-1945, Bologna, Comune – ISREBO, vol. I, Nazario Sauro Onofri, Bologna dall'antifascismo alla Resistenza, 2005, pp. 137-138
  • Le campagne emiliane nell'epoca moderna, saggi e testimonianze a cura di Renato Zangheri, Milano, Feltrinelli, 1957, p. 284
  • Il Liberty a Bologna e nell'Emilia Romagna. Architettura, arti applicate e grafica, pittura e scultura, retrospettiva di Roberto Franzoni, Adolfo De Carolis e Leonardo Bistolfi, prima indagine sull'art-déco, marzo-maggio 1977, Bologna, Grafis, 1977. p. 23
  • Antonio Scotta, Giacomo Della Chiesa arcivescovo di Bologna, 1908-1914. L'ottimo noviziato episcopale di papa Benedetto XV, Soveria Mannelli, Rubbettino, 2002, p. 374