Concerti da camera

30 aprile 1855, 00:07

L'Accademia Filarmonica promuove una serie di concerti da camera, ai quali intervengono il Cardinale legato, il Senatore di Bologna e "la parte più fina e scelta della città". La consuetudine proseguirà con successo anche negli anni seguenti.

Nei programmi, oltre ad Haydn, prevalgono le composizioni di Mozart, Beethoven e Schubert, definiti un po' retoricamente "il genio del dramma, l'armonista profondo e il bardo ispirato", interpretate da professori o dilettanti di valore, quali Verardi, Brunetti, Parisini, Aria, che si possono considerare i precursori del Quartetto bolognese.

Non è facile, da parte del pubblico, la comprensione dei maestri tedeschi e nei programmi vi sono spesso concessioni ai gusti del tempo.

Ai trii di Beethoven o ai quartetti di Mozart sono intervallate romanze e pezzi d'opera da Rossini, Mercadante, Donizetti. Si accentua, comunque, grazie a questi incontri, una visione più cosmopolita della musica.

Approfondimenti
  • L'Accademia filarmonica di Bologna. Fondazione, statuti e aggregazioni, a cura di Osvaldo Gambassi, Firenze, Olschki, 1992, pp. 363-365
  • Due secoli di vita musicale. Storia del Teatro Comunale di Bologna, a cura di Lamberto Trezzini, 2. ed., Bologna, Nuova Alfa, 1987, vol. 1., p. 102
  • Sergio Martinotti, Ottocento strumentale italiano, Bologna, Forni, 1972, p. 133
  • Un mondo di musica. Concerti alla Società del Casino nel primo Ottocento, a cura di Maria Chiara Mazzi, Bologna, Museo del Risorgimento, 2014, p. 168
  • Francesco Vatielli, Cinquant'anni di vita musicale a Bologna (1850-1900). Parte prima, in: "L'Archiginnasio", 15 (1920), pp. 135-137