Commissariamento della Federazione fascista bolognese

24 giugno 1933, 00:00

Dopo la caduta in disgrazia di Leandro Arpinati il fascismo bolognese viene epurato dall'ispettore del fascio Zelindo Ciro Martignoni (1897-1973).

Gli “arpinatiani”, in primis il federale Mario Ghinelli, sono privati della tessera e sottoposti a provvedimenti disciplinari.

Anche il “Resto del Carlino” passa sotto il controllo di Dino Grandi (1895-1988), tramite il nuovo direttore Giorgio Maria Sangiorgi.

Approfondimenti
  • Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel Bolognese, 1919-1945, Bologna, Comune – ISREBO, vol. I, Nazario Sauro Onofri, Bologna dall'antifascismo alla Resistenza, 2005, p. 125
  • Luciano Bergonzini, Lo schiaffo a Toscanini. Fascismo e cultura a Bologna all'inizio degli anni Trenta, Bologna, Il mulino, 1991
  • Franco Cristofori, Bologna: gente e vita dal 1914 al 1945, realizzazione grafica di Pier Achille Cuniberti, Bologna, Alfa, 1980, p. 133
  • Brunella Dalla Casa, Leandro Arpinati. Un fascista anomalo, Bologna, Il mulino, 2013, pp. 255-256
  • Nazario Sauro Onofri, Gli anni della dittatura (1920-1943), in: Storia di Bologna, a cura di Renato Zangheri, Bologna, Bononia University Press, 2013, vol. 4., tomo 2., Bologna in età contemporanea 1915-2000, a cura di Angelo Varni, p. 422