Il COF, ghiacciolo dei bolognesi

dal 1 gen al 31 dic 1952

I fratelli Orlando e Secondo Cavazzoni, assieme a Verino Montecchi, compagno di Secondo nella guerra d'Africa, iniziano a produrre e a commercializzare il COF (acronimo di “Cavazzoni Orlando e Fratello”), un sorbetto da passeggio sconosciuto ai bolognesi.

In un piccolo laboratorio in via Lame i ghiaccioli vengono confezionati uno ad uno. Una miscela di acqua e sciroppo – al gusto di limone, amarena, menta - è colata negli stampi e poi congelata in armadi frigorifero, infine è insacchettata a mano e consegnata ai bar e alle “baracchine” di gelati.

Il successo dell'impresa sarà completo poco dopo con l'introduzione del ghiacciolo-premio, pescato a caso tra gli altri e contrassegnato dalla scritta “Cof” oppure “omaggio” sullo stecco.

Nel 1980, dopo diversi ampliamenti di sede, la produzione dei COF, ormai meccanizzata, raggiungerà le 120mila unità al giorno. I proprietari decideranno di terminare l'attività nel 1991.

Approfondimenti
  • Claudio Bolognini, Tana libera tutti. Dizionarietto dei bimbi birichini: da ambarabaccicicocò a zoppo galletto, passando dalle figurine dei calciatori all'hula hoop, mentre la mucca Carolina osservava stupita, immagini storiche di Walter Breveglieri, Bologna, Minerva, 2013 (voce: C.O.F.)
  • Giorgio Comaschi, Certo che voi di Bologna... , nuova ed. aggiornata, Bologna, Pendragon, 2009, p. 13
  • Richard W. Hartel, AnnaKate Hartel, Sai cosa mangi? La scienza del cibo, Milano, Springer, 2009, p. 130