Sul luogo sorgeva alla fine del '200 un monastero cluniacense. Nel 1516 si intraprese la costruzione del sontuoso Palazzo Priorale, rimasto incompiuto per la morte del committente Giovanni Gozzadini. Di esso rimane il bel portico architettato dal Formigine. Dal 1653 i Teatini incaricarono Agostino Barelli per la costruzione della nuova chiesa, su disegno di Giovanni Battista Natali. L'impianto del tempio è a tre navate a croce latina, con colonne ioniche. Sotto il portico esterno il pittore Quaini dipinse alcune scene della Vita di San Gaetano Thiene, fondatore dell'ordine dei Teatini. L'elegante decorazione dell'interno è opera di vari artisti, tra i quali Angelo Michele Colonna, Giuseppe e Antonio Rolli, Carlo Baldi. Nelle cappelle vi sono notevoli dipinti, come il San Carlo e l'Angelo di Ludovico Carracci, la Madonna con bambino di Guido Reni, l'Annunciazione di Francesco Albani e il S. Gaetano di Lucio Massari.
> Tiziano Costa, Marco Poli, Conoscere Bologna, Bologna, Costa, 2004, p. 283
curiosità storiche ...
La Madonna del Suffragio, venerata nella chiesa di San Bartolomeo, fu dipinta da Guido Reni. Era di proprietà del canonico Matteo Sagaci, Prevosto di San Petronio, che la donò alla chiesa, dove fu sepolto. La tela fu rubata nel 1855, durante l'epidemia di colera, che in quell'anno imperversò in città. I ladri erano due bolognesi, che si erano nascosti nel campanile della chiesa e di qui avevano potuto agire indisturbati. Cinque anni più tardi, il dipinto fu riconosciuto a Londra dal pittore Ceccoli e riacquistato da due benefattori che lo restituirono alla sua "sacra cella".
> Luigi Bortolotti, Bologna dentro le mura. Nella storia e nell'arte, Bologna, La grafica emiliana, 1977, p. 134
Nel 1507 papa Giulio II diede il priorato ad un nipote e subito dopo a Giovanni Gozzadini, mentre il papa seguente Leone X concesse ai Gozzadini il giuspatronato del complesso di San Bartolomeo. Fu proprio Giovanni che ne promosse la ricostruzione, iniziando nel 1516 dal portico (opera del Formigine) che doveva far parte del suo palazzo, ma l'anno seguente fu ucciso e quindi i lavori furono sospesi.
> Tiziano Costa, Chiese di Bologna. Storia, arte e cronaca, Bologna, Costa, 2009, p. 42