Carducci e l' "Inno a Satana"

8 dicembre 1869, 00:04

Nel giorno dell'apertura del Concilio Vaticano I, il giornale “Il Popolo”, per volontà di Ermete Bordoni, fa pubblicare l' Inno a Satana, componimento poetico violentemente anticlericale scritto alcuni anni prima da Giosue Carducci sotto lo pseudonimo di Enotrio Romano. Esso provoca immediatamente feroci e diffuse polemiche.

Amico del poeta e vicino alle sue posizioni ideali e politiche, Quirico Filopanti giudica l'Inno antidemocratico nella forma, poichè "il popolo non ne comprenderà una decima parte", ma anche nella sostanza, poiché divinizza il principio del Male.

Carducci gli risponde chiarendo di aver voluto rappresentare valori laici e libertari: "Satana è il pensiero che vola, Satana è la scienza che esperimenta, Satana è il cuore che avvampa, Satana la fronte su cui è scritto: Non mi abbasso".

Dopo la pubblicazione del componimento si infiamma ancor più lo scontro tra la parte politica democratica e libertaria rappresentata dalla cultura riformista universitaria e quella cattolico-reazionaria raccolta attorno al giornale "L'Ancora".

Approfondimenti
  • Atti del convegno "Massoneria e Risorgimento. Da Bologna per l'Italia", a cura di Marco Adorni, Giovanni Greco, Davide Monda, Bologna, P. E. Persiani, 2012, pp. 87-89
  • Alessandro Molinari Pradelli, Osterie e locande di Bologna. La grassa e la dotta in gloria della tavola: folclore, arte, musica e poesia nelle tradizioni contadine e gastronomiche della città felsinea, Roma, Newton Compton, 1980, pp. 61-63
  • Marco Veglia, La vita vera. Carducci a Bologna, Bologna, Bononia University Press, 2007, pp. 88-90, 157-158, 160-161
  • Visitando Casa Carducci. I libri e le immagini, gli oggetti e i ricordi, testo di Simonetta Santucci, Bologna, Costa, Comune di Bologna, 2009, p. 9