canali
I cartigli blu, installati dal Comune nel novembre 2012, hanno il compito di illustrare "le acque di Bologna", il sistema di canali studiati e esplorati in anni recenti nel centro storico e nei dintorni della città.
-
Canale di Reno - Grada
In seguito ad accordi con alcuni privati, nel 1208 il Comune di Bologna fece costruire una nuova chiusa sul fiume Reno a Casalecchio e un canale che entrava in città alla Grada. Il nome si riferisce alle due grate di ferro, tuttora visibili, usate per fermare i rami e le frasche trasportate dalla corrente e per impedire introduzioni clandestine di merci e di persone all’interno della cinta muraria. Il canale di Reno alimentava diverse lavorazioni.Vai al dettaglio -
Canale di Reno - Ponte della Carità
Superato l’opificio della Grada, il canale proseguiva, scoperto, fino a via San Felice, che oltrepassava scorrendo sotto il ponte della Carità. Nel 1289 l’antico ponte di legno, distrutto dall’impeto delle acque, venne sostituito con un manufatto di mattoni. Prima della copertura del canale, a metà del Novecento, la riva sinistra del tratto lungo via della Grada era fornita di lavatoi pubblici.Vai al dettaglio -
Canale delle Moline
In fondo allo scivolo scorre il canale delle Moline. Le case fra gli attuali civici 9 e 25, edificate a partire dal 1516 dall’Università delle Moline e delle Moliture, ospitavano i mugnai addetti alle macine per grano azionate dalle acque del canale.Vai al dettaglio -
Canale di Reno - Oberdan
Superati i ponti delle vie Malcontenti, Piella (visibile in fondo) e Guglielmo Oberdan, il canale di Reno svolta decisamente a sinistra in un pozzo luce interno, anticamente compreso nel complesso conventuale carmelitano di San Martino.
Da questo punto il canale veniva chiamato delle Moline per i mulini per grano distribuiti lungo il suo corso, che prosegue fra le vie Alessandrini e Capo di Lucca.
-
Canale di Reno - Alimentazioni dei filatoi
Fin dal Medioevo dal canale di Reno, coperto intorno alla metà del Novecento, si diramava una complessa rete sotterranea di condotti per la distribuzione di acqua a diverse attività produttive. I filatoi da seta, in gran parte distribuiti nella zona compresa fra le vie San Felice e Nazario Sauro, costituirono le attività di maggior rilevanza economica fino alla crisi del mercato serico (fine XVIII secolo).Vai al dettaglio -
Canale di Reno - Guazzatoio
Lo scivolo scendeva a un guazzatoio destinato all’abbeveraggio e al lavaggio degli equini e dei bovini, realizzato nel canale di Reno nel 1219, anno in cui venne aperta la piazza del Mercato (attuale piazza VIII Agosto).Vai al dettaglio -
Canale di Reno - Piella
Scampato alle coperture attuate fra gli anni Trenta e Cinquanta del Novecento, questo tratto di canale fungeva da fossato difensivo della seconda cerchia muraria, edificata nell’XI secolo. In passato il canale era fornito di lavatoi privati a ponte levatoio, costituiti da tavolati di legno sospesi sul livello dell’acqua, e di botti e vasche in cui si calavano le lavandaie per lavare i panni senza bagnarsi.Vai al dettaglio -
Canale Cavaticcio
All’incrocio fra le attuali vie Riva di Reno e Marconi si dirama il Cavaticcio, realizzato riutilizzando, verosimilmente, l’antico corso del Rio Vallescura che scaturiva dai rilievi collinari fra le porte San Mamolo e Saragozza. Il Cavaticcio alimentava il canale navigabile, chiamato Navile. Lungo il primo tratto del Cavaticcio, caratterizzato da una notevole pendenza, erano distribuite alcune cartiere e segherie per legname, la prima delle quali fu edificata nel 1347.Vai al dettaglio -
Canale di Savena - Misericordia
Dopo aver alimentato il laghetto dei Giardini Margherita, il canale, derivato dal torrente Sàvena, passa sotto la chiesa di Santa Maria della Misericordia. Prima della copertura del canale nel secondo decennio del Novecento, il tratto davanti alla chiesa era dotato di lavatoi pubblici; in prossimità di via Castiglione funzionava il mulino della Misericordia, attivo dal 1286 al secondo dopoguerra.
-
Canale di Savena - Rialto
Nel 1341 sul ramo che scorreva lungo via Rialto (coperto nel 1840), chiamato Fiaccacollo per la notevole pendenza, alla confluenza con via Castellata fu edificato il primo filatoio idraulico per seta. Seguendo il perimetro della seconda cerchia muraria questo ramo giungeva in via delle Moline, dove si immetteva nel torrente Àposa.Vai al dettaglio -
Torrente Aposa - Grada
Originato da alcuni ruscelli che scendono dai rilievi collinari fuori porta San Mamolo, il torrente Aposa entra in città passando dall’antico complesso della Grada (nome riferito alla grata protettiva che sbarrava l’ingresso), realizzato in questo tratto della terza cerchia muraria. Da qui il torrente prosegue il suo corso verso nord attraverso la città.Vai al dettaglio -
Torrente Aposa - Piazza Minghetti
Dopo aver attraversato diagonalmente piazza Minghetti, dove si trova uno dei due accessi al corso sotterraneo, il torrente Àposa prosegue dietro le case lungo il lato destro di via de’ Toschi.
-
Torrente Aposa - Ponte romano
Nel 1918, in occasione dei lavori per l'allargamento della via Mercato di Mezzo (attuale via Rizzoli), in prossimità di questo punto venne ritrovato un ponte romano, costruito fra il 187 e la seconda metà del I secolo a. C. per il superamento del torrente Àposa, unico corso d’acqua naturale che attraversa Bologna da sud a nord. La struttura ad arco in selenite del ponte è ancora visibile dal corso sotterraneo del torrente.Vai al dettaglio -
Torrente Aposa - San Martino
A partire dal XV secolo furono coperti diversi tratti del torrente Àposa all'interno del perimetro murario. Uno dei primi interventi pubblici (1462) riguardò il tratto compreso fra la chiesa di San Martino e Santa Maria dei Piantavigne, in via dell'Inferno, che il Senato bolognese fece coprire per abbellimento della città. Questo è uno dei due accessi al corso sotterraneo del torrente.Vai al dettaglio