Caccia ai rifugiati politici nella Repubblica di San Marino
Il Governo Pontificio decide di perseguire i fuoriusciti nella libera repubblica di San Marino, avendo inteso che il loro numero è notevolmente aumentato. Domanda quindi ai reggenti di espellere dal proprio territorio sia i rifugiati politici che i criminali comuni.
I primi hanno la possibilità di scegliere il luogo dove emigrare, i secondi devono essere consegnati all'autorità competente. I reggenti non possono opporsi a questa perentoria richiesta, ma chiedono assistenza militare.
Partono quindi da Forlì due compagnie del Reggimento Guardie, che si uniscono a una spedizione austriaca proveniente da Bologna, al comando del generale Marziani.
I rifugiati sono scortati fino a Rimini e là ottengono il passaporto valido per la destinazione prescelta, mentre i malfattori finiscono nelle mani dell'autorità pontificia.
- Enrico Bottrigari, Cronaca di Bologna, a cura di Aldo Berselli, Bologna, Zanichelli, 1960-1962, vol. 2., pp. 236-237