Bologna inondata di cartamoneta

dal 1 al 31 gennaio 1852

A Bologna circola una grande quantità di cartamoneta. I buoni che lo stato repubblicano e le amministrazioni locali hanno emesso per pagare le opere pubbliche della città e della provincia ammontano a oltre 300mila scudi e costituiscono "un vero perturbamento del commercio".

Il triumvirato dei cardinali ha prorogato di un anno il loro corso. Cominciano a sparire dalla circolazione a partire da gennaio, sostituiti da buoni del tesoro e da nuove monete d'argento e di rame coniate nelle zecche di Roma e Bologna.

Inviati nella capitale, i buoni bolognesi saranno "solennemente" bruciati a palazzo Madama, in modo analogo a quelli circolanti a Roma e nelle altre città dello Stato Pontificio:

"Dopo essere stati tutti lacerati, sono stati di mano in mano gettati in una cassetta di bandone, appositamente fatta, fuori la loggia corrispondente al cortile di detto palazzo, ove eravi stato acceso il fuoco, e quindi sono stati bruciati alla pubblica vista, avendo ognuno osservato che tutti i medesimi boni erano stati totalmente consunti e distrutti dalle fiamme".

Approfondimenti

Raffaele De Cesare, Roma e lo Stato del Papa. Dal ritorno di Pio IX al 20 settembre, Roma, Forzani, 1907, vol. 1., 1850-1860, p. 18, 44