Barricate e lacrimogeni nel centro della città

12 marzo 1977, 00:00

Dopo i luttuosi avvenimenti del giorno precedente, Bologna viene in pratica messa in stato d'assedio. Accorrono da altre città rinforzi per le forze dell'ordine (circa 2.000 uomini).

Al mattino è prevista una manifestazione sindacale e piazza Maggiore è presidiata da un robusto servizio d'ordine del PCI bolognese. Al Movimento, che rivendica spazio in piazza, è chiesta invano la sconfessione della violenza del giorno precedente.

Il corteo degli studenti spunta in piazza Re Enzo alle 10,30, ordinato e silenzioso e tenta di entrare in piazza Maggiore, respinto in più punti dal servizio d'ordine, "circa quattrocento operai, mani conserte, maglioni, fare deciso", con al braccio la fascia sindacale.

La situazione si sblocca dopo parecchi minuti: gli studenti vengono fatti accedere e il presidio è tolto, ma non sono consentiti discorsi.

Il sindaco Zangheri rientra in municipio. In conferenza stampa dichiara che "Bologna deve rimanere un terreno di lotta democratica nel rispetto della libertà".

Ogni critica è possibile purché si rispettino le regole democratiche. Definisce "infame" lo slogan gridato dai manifestanti esasperati: "La Giunta è rossa del sangue di Francesco".

Nel campo avverso, i giovani di estrema sinistra si rammaricano di non aver potuto rettificare dal palco di piazza Maggiore la versione dei disordini del giorno precedente data dal PCI e considerata "vergognosa".

"L'Unità" ha parlato di provocazione di "gruppi neosquadristici" e sono stati avanzati sospetti di un disegno di violenza preordinato, volto a dimostrare, come dirà ancora Zangheri in una conferenza stampa, "che Bologna è una città come le altre".

Da entrambe le parti la situazione si radicalizza e prevalgono le posizioni intransigenti. Nel pomeriggio si accendono scontri all'Università.

Mentre si tiene una conferenza stampa del Movimento, riservata ai giornalisti delle radio libere, la polizia e i carabinieri attaccano le barricate lungo via Zamboni e i manifestanti si ritirano presso la porta S. Donato, lungo l'unica direttrice non presidiata.

Intanto nella zona del centro sono impediti assembramenti: in via Rizzoli l'aria è resa irrespirabile dal lancio di decine di lacrimogeni.

Alle due torri, in via D'Azeglio, in via Ugo Bassi le cariche coinvolgono anche cittadini ignari e semplici curiosi. I commercianti chiedono la difesa degli esercizi.

Un primo bilancio degli assalti ai negozi parla di danni per centinaia di milioni, tra vetrine rotte, merce rubata, auto incendiate o danneggiate.

In zona universitaria bruciano oramai diverse barricate: impressionante è il falò che si leva nei pressi di porta Zamboni. All'accensione delle luci, i lampioni di piazza Scaravilli vengono fracassati con lanci di sassi e forse colpi di pistola.

Alle 22,30 nei pressi del Teatro comunale viene assaltata e saccheggiata l'armeria Grandi, dalla quale vengono sottratti fucili da caccia e pistole. Questa azione non sarà riconosciuta e approvata dal Movimento.

Nella notte i dintorni di piazza Verdi diventano una "terra di nessuno" costellata da incendi e percorsi da gente armata che spara in aria.

Approfondimenti
  • Gli anni di Marzo, a cura di Gilberto Veronesi, Associazioni FotoViva e U.F.O., Bologna, Minerva, 2008, pp. 58-63
  • Bologna, marzo 1977 ... fatti nostri ..., a cura di Enrico Palandri ... et al., Verona, Bertani, 1977
  • Bologna Settantasette. L'incontro impossibile. Il movimento, l'università, la città, di Gian Paolo Brizzi ... (e altri), Bologna, CLUEB, 2017
  • Vittorio De Matteis, Angelo Turchini, Machina. Osservazioni sul rapporto tra movimento, istituzioni, potere a Bologna, Bari, Dedalo libri, 1979, pp. 19-20
  • Paolo Ferrari, E' accaduto in città, foto di Paolo Ferrari, Bologna, Camera chiara - Foto Viva, 2007, p. 35 (foto)
  • Millenovecento77. Quarant'anni dopo. Documenti dagli archivi e dalle biblioteche bolognesi, 2 maggio-25 giugno 2017, Biblioteca comunale dell'Archiginnasio, Bologna, catalogo della mostra documentaria a cura di Valentina Gabusi e Mauro Maggiorani, Bologna, Biblioteca Comunale dell'Archiginnasio, 2019, p. 10
  • Le parole dei luoghi. Bologna '77, a cura di Diego Benecchi, Vincenzo Marrone, Giovanna Pagnoncelli, Bologna, Associazione Nuovamente, 2009, pp. 26-27
  • Luca Pastore, La vetrina infranta. La violenza politica a Bologna negli anni del terrorismo rosso, 1974-1979, Bologna, Pendragon, 2013, pp. 170-187