
Il dopoguerra dei teatri
Usciti dalla guerra, i bolognesi hanno desiderio di svago e divertimento ...
Usciti dalla guerra, i bolognesi hanno desiderio di svago e divertimento. Lo spettacolo leggero (la rivista, il varietà) si celebra in pochi teatri e sale da ballo. Dei vecchi teatri, il Comunale è riservato all'Opera, il teatro del Corso è stato distrutto dai bombardamenti e l'Arena del Sole è stata trasformata in cinematografo. Funziona il teatro Duse, che da sempre ospita varie forme di spettacolo, dal circo alla commedia dialettale, dalla prosa alla lirica. Il Verdi di via Indipendenza, ricostruito dopo i bombardamenti, conosce, prima di trasformarsi in cinema, importanti stagioni di teatro dialettale e cabaret. Nel 1947 un gruppo di appassionati ottiene in gestione il teatrino del Dopolavoro provinciale e, prendendo a modello il Piccolo di Milano, propone il teatro moderno e d'avanguardia. Tra gli attori vi sono i giovani Laura Betti, Piera Degli Esposti, Raffaele Pisu. Molto attivi sono anche il teatro Eden in via Azzogardino, che ospita la rivista e il Modernissimo vicino a piazza Maggiore. Durante l'estate è aperta anche l'Arena del Corso in via Santo Stefano, che alterna cinema e spettacolo di varietà (tra gli ospiti Walter Chiari, Renato Rascel, Tognazzi e Vianello). L'avanspettacolo è presente spesso negli intervalli delle proiezioni cinematografiche. Vi recita ad esempio la giovane Carla Astolfi. Anche lo spettacolo in parrocchia attira un pubblico numeroso, in anni in cui sono poche le sale da ballo e pochi i soldi per frequentarle.