Serra Zanetti "con le mani in mano"

dal 1 gen al 31 dic 1846

Il pittore Gaetano Serra Zanetti (1809-1862) espone un suo autoritratto “colle mani in mano dinanzi a una tela posata sul cavalletto”. L'intenzione dell'artista è di rimproverare “al proprio paese che non dia movimento alle Arti”.

La scarsità di lavoro per i pittori di storia e di figura bolognesi è dovuto al venir meno ormai cronico della committenza ecclesiastica e aristocratica e le cose cambieranno solo nella seconda metà dell'800, con l'affermazione di una nuova classe borghese e la fortuna di generi come il ritratto e il paesaggio.

Nato a Sant'Agata Bolognese, ma residente da tempo ad Anzola, Serra Zanetti (o Serrazanetti) ha partecipato ai moti insurrezionali del 1831, aggregandosi alla spedizione dei volontari bolognesi in Romagna in aiuto agli insorti di Cesena.

Nel 1838 ha vinto la medaglia d'oro al concorso di pittura dell'Accademia Pontificia con il quadro Ezzelino da Romano, tiranno della Marca trevigiana, vinto e fatto prigioniero nella battaglia presso Bergamo.

Nel 1847 si arruolerà nuovamente nella Guardia civica concessa da Pio IX e parteciperà alla battaglia dell'8 agosto 1848.

Per il suo impegno politico sarà in seguito discriminato e nel 1856 perderà la cattedra in Accademia. Insegnerà invece al Collegio Venturoli.

Approfondimenti
  • I concorsi curlandesi. Bologna, Accademia di Belle Arti, 1785-1870, Bologna, Galleria d'arte moderna, marzo-maggio, Museo civico, giugno-luglio 1980, catalogo a cura di Renzo Grandi, Bologna, Grafis, 1980, pp. 39, 96-97
  • Gaspare Ungarelli, Gaetano Serra Zanetti. Pittore figurista dell'Ottocento, Bologna, Stab. Poligrafici Riuniti, 1933