Arrivo in sordina del nuovo Commissario pontificio

25 giugno 1856, 00:09

A fine giugno giunge a Bologna in sordina e “in perfetto incognito” il nuovo pro-legato e commissario pontificio per la legazione delle Romagne mons. Camillo Amici (1802-1877), che sostituisce mons. Grassellini, divenuto cardinale.

Si dice che abbia fatto rinchiudere i domestici a Castel San Pietro, perché non trapelasse alcuna notizia del suo arrivo.

Il giorno seguente esce da solo dal palazzo apostolico e gira per due ore in città con il cappello borghese in capo. Alcuni lo descrivono come un eccentrico, un “originale di primo rango”.

Nello svolgimento del suo incarico a Bologna sarà "men triste degli antecessori". Riuscirà ad ottenere il rispetto e la stima degli avversari politici per la sua indole mite e il suo spirito di conciliazione, oltre che per la sua capacità di affrontare con dignità le autorità austriache (Trebiliani).

Il suo commissariato sarà il più longevo. Verrà soppresso nel 1858.

Approfondimenti
  • Enrico Bottrigari, Cronaca di Bologna, a cura di Aldo Berselli, Bologna, Zanichelli, 1960-1962, vol. 2., p. 357
  • Alfredo Comandini, L'Italia nei cento anni del secolo XIX, 1801-1900, giorno per giorno illustrata, continuata da Antonio Monti, Milano, Vallardi, 1900-1942, vol. 3: 1850-1860, p. 596
  • Federico Comandini, Cospirazioni di Romagna e Bologna nelle memorie di Federico Comandini e di altri patrioti del tempo. 1831-1857, con documenti inediti, per cura di Alfredo Comandini, Bologna, Zanichelli, 1899, p. 216