Arriva Napoleone!
Arriva a Bologna la divisione francese del generale Augereau: da Porta San Felice entra una moltitudine di soldati - in testa "un corpo di cavalleria di 1500 uomini con sciabole nude, e carabine al punto" (Guidicini) - seguita da carri e qualche pezzo di artiglieria.
Tra le ali del popolo convenuto per la festa degli Addobbi nella contrada degli Orefici, la truppa attraversa la città a bandiere spiegate e accompagnata da musica militare, uscendo poi da porta Maggiore e accampandosi ai Crociali, prima del ponte della Savena Vecchia.
L'incontro dei Francesi con i Bolognesi impegnati negli Addobbi è raccontato con arguzia da Alessandro Cervellati. I soldati stranieri trovano via Orefici tutta illuminata e decorata sfarzosamente, con fontanelle eleganti e prodigiose, perchè da esse sgorga vino bianco e nero:
I bravi sans-culottes credettero quel magnifico spettacolo esibito in loro onore - e ci si guardò bene dal chiarire la faccenda - per cui essi attaccarono i rubinetti al grido di "Allons enfants de la Patrie", seguiti da volonterosi cittadini gridanti "a mez" (facciamo a metà), tra un pò di scompiglio perché le belle donne s'involarono, temendo un secondo "Allons enfants" a loro riguardo.
Circa mille soldati francesi si impossessano di piazza Maggiore, mettendo sentinelle in più punti e piazzando un cannone. Carlo Caprara, che ha raggiunto i Francesi a Crevalcore, si incarica di fare da mediatore con il Senato.
Gli ufficiali vengono distribuiti nelle case di nobili e borghesi. Gli alloggi degli alti gradi sono presidiati da guardie armate.
Il generale Augerau si affretta a ordinare, per diritto di guerra, la confisca di tutti i valori contenuti nella casse pubbliche, compreso il Monte di Pietà.
Napoleone arriva in città poco dopo mezzanotte e prende alloggio con il suo stato maggiore a palazzo Pepoli Nuovo, mentre il Commissario della Repubblica Christophe (Cristoforo) Saliceti è ospitato a palazzo Gnudi.
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