Arrestati e processati i dirigenti comunisti
Tra gennaio e febbraio in tutta Italia la polizia perquisisce le sedi comuniste e arresta centinaia di dirigenti. A Bologna il 18 febbraio sono arrestati 18 iscritti. Una parte di essi saranno prosciolti dall’accusa di attentato alla sicurezza dello stato.
Tra il 18 e il 26 ottobre 31 dirigenti nazionali e periferici del Partito comunista subiscono processo presso il tribunale romano. Alcuni di essi - Enio Gnudi, Paolo Betti, Arturo Vignocchi, Amleto Tibaldi, Giuseppe Dozza (arrestato a Roma con Bordiga) - appartengono alla Federazione di Bologna.
Tutti gli imputati saranno assolti per insufficienza di prove. Nei diciassette processi che si svolgeranno nel corso del 1923 contro "sovversivi" e dirigenti sindacali bolognesi saranno comminati 1.125 anni di galera.
- Luigi Arbizzani, Antifascismo e lotta di Liberazione nel Bolognese. Comune per comune, Bologna, ANPI, 1998, p. 10
- Luigi Arbizzani, Lotte dei bolognesi dal 1922 alla Liberazione, in La Resistenza in Emilia-Romagna, numero unico della Deputazione Emilia-Romagna per la storia della Resistenza e del movimento di liberazione, Bologna, Deputazione Emilia-Romagna per la storia della Resistenza, 1966, p. 17
- Luigi Arbizzani, Sguardi sull'ultimo secolo. Bologna e la sua provincia, 1859-1961, Bologna, Galileo, 1961, pp. 146-147
- Giuseppe Dozza e l'amministrazione comunale della liberazione, Bologna, Comune di Bologna, 1971, p. 38
- La Resistenza a Bologna. Testimonianze e documenti, a cura di Luciano Bergonzini, Bologna, Istituto per la storia di Bologna, vol. 1., 1967, p. 51
- Ricordando Giuseppe Dozza, Parigi 28 febbraio - 7 marzo 2004, Centre Culturel Auguste Dobel, Bologna, Polycrom, 2004