Arpinati reggente del Fascio cittadino

dal 1 al 31 marzo 1924

Dopo le dimissioni di Gino Baroncini da segretario federale nel dicembre 1923 e la cooptazione di Dino Grandi nell'area governativa, Leandro Arpinati diventa il capo incontrastato del fascismo a Bologna.

Nel marzo 1924, dopo alcuni mesi di commissariamento da parte di Edoardo Rotigliano, viene eletto reggente della Federazione provinciale e l'anno seguente ne diventa segretario.

Nello stesso periodo assume anche cariche nazionali: è eletto deputato, membro del Gran Consiglio del fascismo e del Direttorio.

Approfondimenti
  • Brunella Dalla Casa, Leandro Arpinati: ascesa e caduta di un gerarca di provincia, in: Storia di Bologna, a cura di Renato Zangheri, Bologna, Bononia University Press, 2013, vol. 4., tomo 2., Bologna in età contemporanea 1915-2000, a cura di Angelo Varni, p. 500
  • Fabrizio Venafro, Il fascismo bolognese: squadrismo, suggestioni sindacali, normalizzazione, in: Fascismo e antifascismo nella Valle Padana, a cura dell'Istituto mantovano di storia contemporanea, Bologna, CLUEB, 2007, pp. 25-26