Arpinati lascia la segreteria del Fascio

10 ottobre 1921, 00:00

Leandro Arpinati lascia la segreteria del Fascio bolognese. Nell'assemblea straordinaria tenutasi il 10 ottobre al Teatro Comunale è messa pesantemente in discussione la sua gestione del movimento, sia da un punto di vista finanziario che organizzativo.

Il fascismo bolognese è oramai egemonizzato da Dino Grandi e Gino Baroncini, che, al contrario di Arpinati, sono favorevoli alla formazione di un partito fascista nazionale, affiancato da un sindacato autonomo capace di organizzare le masse operaie e di "sottrarle ai partiti sovversivi".

Arpinati riassumerà l'incarico nel febbraio del 1922, su richiesta personale di Mussolini.

Approfondimenti
  • Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel Bolognese, 1919-1945, Bologna, Comune – ISREBO, vol. I, Nazario Sauro Onofri, Bologna dall'antifascismo alla Resistenza, 2005, p. 125, 354
  • Brunella Dalla Casa, Leandro Arpinati. Un fascista anomalo, Bologna, Il mulino, 2013, pp. 85-90
  • Nazario Sauro Onofri, I giornali bolognesi nel ventennio fascista, Bologna, Moderna, stampa 1972, p. 148