Argentina Altobelli segretario nazionale della Federterra
2 aprile 1904, 00:00
L'imolese Argentina Bonetti Altobelli (1866-1942), ex dirigente della Società Operaia femminile e segretario della Federterra di Bologna, viene eletta alla guida della Federazione nazionale dei lavoratori agricoli.
Amica di Rosa Luxemburg e Anna Kuliscioff, ha sposato il letterato socialista Abdon Altobelli, ex allievo di Carducci. E' definita "propagandista instancabile, piena di fede e entusiasmo, oratrice affascinante, persuasiva, popolare".
Nel 1908 entrerà nella direzione del Partito socialista e nel 1922 sarà tra i fondatori del Partito socialista unitario, con Matteotti, Treves e Turati. Manterrà la carica di segretario nazionale della Federterra fino al 1926, quando l'Associazione verrà sciolta dal regime fascista.
Approfondimenti
- Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel Bolognese, 1919-1945, vol. 2., Alessandro Albertazzi, Luigi Arbizzani, Nazario Sauro Onofri, Dizionario biografico. A-C, Bologna, Comune, Istituto per la storia di Bologna, 1985, pp. 294-295
- Luigi Arbizzani, Sguardi sull'ultimo secolo. Bologna e la sua provincia, 1859-1961, Bologna, Galileo, 1961, p. 102
- Serena Bersani, 101 donne che hanno fatto grande Bologna, Roma, Newton Compton, 2012, pp. 205-206
- Di primo in primo maggio. Cento 1° maggio a Bologna e dintorni, 1890-1990, a cura di Luigi Arbizzani, Casalecchio di Reno, Grafis – Bologna, Provincia, 1990, p. 77
- Fondazione Argentina Bonetti Altobelli, Cgil Emilia-Romagna, Con il passo dei più deboli, Granarolo dell'Emilia, Socialmente, 2010
- Lotte agrarie in Italia. La Federazione nazionale dei lavoratori della terra, 1901-1926, a cura di Renato Zangheri, Milano, G. Feltrinelli, 1960
- Matilde Passa, Argentina Altobelli (1866-1942), in: Italiane, a cura di Eugenia Roccella e Lucetta Scaraffia, Roma, Dipartimento per l'informazione e l'editoria, 2004, v. 1., pp. 9-10
- Su, compagni, in fitta schiera. Il socialismo in Emilia-Romagna dal 1864 al 1915, a cura di Luigi Arbizzani, Pietro Bonfiglioli, Renzo Renzi, Bologna, Cappelli, 1966, p. 266