Antonio Aldini Segretario di Stato
Antonio Aldini (1755-1826) viene scelto da Napoleone a presiedere la Segreteria di Stato del Regno d'Italia, nuovo organo alle dipendenze dell'imperatore, con sede a Parigi.
Nipote di Luigi Galvani, professore di Diritto Naturale e delle Genti e di Diritto Pubblico all'Alma Mater, Aldini è divenuto molto popolare a Bologna per la difesa degli imputati della congiura Zamboni-De Rolandis, durante la quale quale proclamò, davanti al Legato, i diritti di libertà.
Ha fatto parte del Direttorio francese come rappresentante del Senato bolognese ed è stato Presidente della prima Assemblea dei deputati della Repubblica Cispadana. Ha diretto i lavori della costituente di Bologna e nel 1801 ha presieduto l'Assemblea di Lione.
Con l'incarico di Segretario di Stato - e di consigliere privato di Napoleone per l'assetto degli Stati italiani - Aldini corona la sua carriera politica, che sembrava compromessa dopo i dissidi avuti nel 1803 con il vicepresidente Francesco Melzi d'Eril (1753-1816), che lo aveva allontanato dal potere della Cisalpina.
Membro della Loggia Reale di Milano, divenuto grande proprietario terriero grazie a disinvolte speculazioni sui beni delle corporazioni religiose soppresse, negli anni seguenti riceverà le onorificenze più prestigiose: Grande Aquila dell'Ordine della Legion d'Onore, Gran Croce e tesoriere dell'Ordine della Corona Ferrea e conte del Regno d'Italia.
Anche il restaurato governo pontificio lo chiamerà nel 1816 a far parte del Consiglio dei Savi della Magistratura comunale di Bologna.
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