Antonio Basoli "alla maniera panoramica"
Alla mostra accademica del 1842 il pittore e scenografo Antonio Basoli (1774-1848), “uomo immaginoso, pieno d’ingegno e di studio”, presenta sedici quadri, tra cui due serie di quattro dipinti a olio e inchiostro rappresentanti Le quattro parti del mondo e I quattro colossi dell'antichità.
La prima serie prende ispirazione da alcune stampe francesi ed è stata dipinta nel 1840 a scopi didattici. Quattro città - Delhi, Tebe, Roma e Città del Messico - rappresentano i quattro continenti, rispettivamente Asia, Africa, Europa e America.
Vengono definiti “del genere panoramico per aver preso l’artista il punto di veduta molto alto”. I diorami, imparentati con le rappresentazioni cartografiche, sono una forma di arte-spettacolo che è molto in voga in questo periodo.
La scelta di raffigurare i continenti come città, anziché come personaggi, conferma la vocazione di Basoli come scenografo, ornatista e pittore di architetture, generi e tecniche per le quali è ben noto a Bologna.
Nella seconda serie sono disegnati i colossi di Rodi, Nabucodonosor, Domiziano, Memnone, anch’essi “alla maniera panoramica”. Si tratta di quadri visionari, ricchi di invenzioni e di citazioni erudite, eseguiti con il fine di stupire, secondo i canoni romantici del Sublime.
Per la critica si tratta di una proposta nuova per Bologna, ma che non susciterà grandi interessi nel pubblico e non lascerà eredi.
Basoli è uno degli artisti più significativi nella prima metà dell'800. Ha cominciato a distinguersi nel periodo giacobino lavorando in settori diversi.
Nel 1809 ha dipinto in Palazzo Vizzani quattro vedute fantastiche con episodi della vita di Mario. Oltre a quadri di invenzione ed esotici, ha realizzato molte vedute di Bologna, lasciando preziose testimonianze sulle parti più umili e periferiche della città.
- Antonio Basoli 1774-1848: ornatista, scenografo, pittore di paesaggio. Il viaggiatore che resta a casa, a cura di Fabia Farneti, Eleonora Frattarolo, coordinamento di Andrea Emiliani, Argelato, Minerva, 2008, pp. 124-126
- Carlo Cresti, Orientalismi nelle architetture d'Occidente, Firenze, Pontercoboli, 1999, p. 35, 73
- Dal Santerno al Panaro. Bologna e i comuni della provincia nella storia nell'arte e nella tradizione, a cura e coordinamento di Cesare Bianchi, Bologna, Proposta edizioni, stampa 1987, vol. 1: Da Bologna a Modena, p. 148
- Dall'Accademia al vero. La pittura a Bologna prima e dopo l'Unità, Bologna, Galleria d'arte moderna, 29 gennaio-4 aprile 1983, a cura di Renzo Grandi, collaborazione scientifica: Alessandra Borgogelli, Elisabetta Farioli, Claudio Poppi, Casalecchio di Reno, Grafis, 1983, pp. 125-126
- Salvatore Muzzi, Grande esposizione nelle aule dell'Accedemia Pontificia di Belle Arti in Bologna aperta il giovedì 17 corrente novembre, in: "La Farfalla", 23 novembre 1842, pp. 1-7
- Oggetti di belle arti e di meccanica esposti nelle sale della Pont. Accad. di Belle Arti, in: Discorsi letti nella grand'aula della Pontificia Accademia di Belle Arti in occasione della solenne distribuzione de'premi il giorno 29 novembre 1841, Bologna, Tip. governativa della Volpe, 1842, pp. 36-37
- Gli orientalisti italiani: cento anni di esotismo 1830-1940, a cura di Rossana Bossaglia, Venezia, Marsilio, 1998, p. 80

- A. Basoli - 1809 - Mostra "Da Felice Giani a Luigi Serra. L’Ottocento nelle Collezioni della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna", Palazzo Fava (BO) - 2024