Angelo Masini muore combattendo a Roma

3 giugno 1849, 00:19

Il patriota bolognese Angelo Masini (1815-1849), da tutti chiamato Masina (o Masejna) muore a Roma al Casino dei Quattro Venti (o Villa Corsini), nei pressi di Villa Pamphili, combattendo contro i Francesi nella Legione italiana di Garibaldi.

Il Casino, "solidissimo e circondato da giardino intersecato da folti boschetti", era sulla linea del principale attacco portato dal generale Vaillant verso il Gianicolo e dominava le mura occidentali attorno a porta San Pancrazio.

La sua conquista era dunque vitale e qui i garibaldini e i bersaglieri italiani hanno attaccato con accanimento, conquistando e perdendo più volte la posizione.

Alla fine della giornata le truppe di Garibaldi hanno subito perdite gravissime, contando tra le vittime anche il giovane poeta Goffredo Mameli (1827-1849), autore dell’inno nazionale italiano. Il Casino, oramai ridotto a un rudere, è rimasto ai Francesi.

Di famiglia benestante, ma da sempre “soldato della libertà”, Angelo Masini ha partecipato nel 1831 al moto che portò al Governo delle Provincie Unite, riparando quindi in Spagna per combattere i Sanfedisti. Allo scoppio della Prima Guerra di Indipendenza si è arruolato con i Cacciatori dell'Alto Reno di Livio Zambeccari.

In seguito, con proprie sostanze, ha promosso il corpo dei Volontari della Morte (o Volontari democratici), con il quale è accorso accanto a Garibaldi a difesa della Repubblica Romana.

Per il suo eroismo il generale l'ha promosso colonnello. Pochi giorni prima della morte gli ha scritto in un biglietto: “Io vi amo e vi stimo doppiamente, come amico dell’anima, poichè lo meritate personalmente come campione della nostra santa causa”.

Masini ha incarnato la figura tipica del capitano di ventura risorgimentale, che combatte e mette in gioco la propria vita non per denaro, ma per ideali di giustizia e libertà. Carducci lo paragonerà all'eroe greco Patroclo.

Approfondimenti
  • Alla scoperta del Risorgimento a Bologna e provincia, a cura di Giuseppe Maria Mioni e Marco Poli, con introduzione di Pierluigi Visci, nuova ed., Bologna, Congregazione felsinaria, 2011, p. 46
  • Enrico Bottrigari, Cronaca di Bologna, a cura di Aldo Berselli, Bologna, Zanichelli, 1960-1962, v. 2., p. 146
  • Gabriella Ciampi, Roma: la difesa del 1849, in: Il 1848, la rivoluzione in città, a cura di Angelo Varni, Bologna, Costa, 2000, p. 101
  • Alfredo Comandini, L'Italia nei cento anni del secolo XIX, 1801-1900, giorno per giorno illustrata, continuata da Antonio Monti, Milano, Vallardi, 1900-1942, vol. 2: 1826-1849, p. 1658
  • Tiziano Costa, Grande libro dei personaggi di Bologna. 420 storie, Bologna, Costa, 2019, p. 123
  • Gian Carlo Muccio, Angelo Masini. Il bolognese soldato del “popolo” e “campione della santa causa” del Risorgimento, in: Il Risorgimento a Bologna, a cura di Giuseppe Maria Mioni e Marco Poli, Bologna, Studio Costa, 2010, pp. 71-83
  • Roberto Nannetti, Angelo Masini e i lancieri della morte, Bologna, a cura del Museo del Soldatino, 2000
  • Gli oggetti del Museo civico del Risorgimento, a cura di Otello Sangiorgi e Mirtide Gavelli, Bologna, Tipografia Metropolitana, 2015, p. 35
  • Ugo Pesci, I bolognesi nelle guerre nazionali, a cura della Federazione fra le Società militari della città e Provincia di Bologna, Bologna, Zanichelli, 1906, pp. 96-99
  • Marco Poli, Accadde a Bologna. La città nelle sue date, Bologna, Costa, 2005, p. 206
  • Valeria Roncuzzi, Mauro Roversi Monaco, Bologna s'è desta! Itinerario risorgimentale nella città, Argelato (BO), Minerva, 2011, p. 248
  • Torri e castelli. Bologna e la sua provincia. Storia, dizionario biografico, opere d'arte, notizie d'oggi, 2. ed. ampliata a cura di Luigi Arbizzani e Pietro Mondini, Bologna, Editrice Galileo, 1966, p. 136