Angelelli succede a Mezzofanti sulla cattedra di lingua greca

dal 1 gen al 31 dic 1838

La cattedra universitaria di lingue orientali e lingua greca, resa celebre dall'insegnamento di Giuseppe Mezzofanti, insigne poliglotta da poco creato cardinale e ora impegnato a Roma presso la Congregazione per la Propagazione della Fede, passa, ridotta alla sola lingua greca, a Massimiliano Angelelli, apprezzato grecista e traduttore di Sofocle.

Con lui - e con il suo successore Gaetano Pelliccioni, grande erudito e proprietario di una bella biblioteca - il corso avrà, però, pochi allievi, ostacolato come altri dal clima culturale stagnante dell'ateneo bolognese negli anni gregoriani.

La carenza degli studi filologici a Bologna era già stata rilevata da Giacomo Leopardi nel 1826. In una lettera ad un amico, il poeta osservava che in tutta la città era possibile trovare solo due o tre persone che sapevano il greco.

Approfondimenti
  • Carlo Calcaterra, Alma Mater Studiorum. L'Università di Bologna nella storia della cultura e della civiltà, Bologna, N. Zanichelli, 1948, pp. 295-296