La Prima Avventura

La Prima Avventura

Le straordinarie avventure di Pentothal

 

Mai tornare indietro, neanche per prendere la rincorsa.
da Le Straordinarie Avventure di Penthotal di Andrea Pazienza
pubblicata nel 1977-1981 sulla rivista Alter Alter

Le straordinarie avventure di Pentothal, prima grande opera compiuta di Andrea Pazienza, apparvero a puntate (dal '77 all'81) su Alter Alter, il supplemento e spin-off di Linus nato con il nome di Alter Linus. Il Pentothal, come forse alcuni sapranno, è un barbiturico ipnotico. Se siete abbastanza preparati in fumettologìa, potreste anche sapere che viene usato talvolta come siero della verità da Diabolik, per estorcere confessioni ai suoi nemici. Sta di fatto che il Pentothal di Pazienza, al suo debutto, si presentò subito come una gigantesca - e stupefacente - confessione.

Nella mitologia alimentata dagli ammiratori a partire dalla morte dell'autore in poi (suffragata anche da un episodio del film Paz!), Pentothal è in primo luogo un diario onirico del cruciale anno 1977 a Bologna, con tutte le sue implicazioni politiche e generazionali. Pur riconoscendo l'importanza di Pentothal come testimonianza di quella breve, esaltante  stagione di protesta generazionale, sarebbe davvero limitante confinare il libro a documento sociologico.

Siamo di fronte all'irruzione violenta di un genio nella storia del fumetto mondiale, che reclama da subito a gran voce attenzione e ammirazione. Per quanto l'opera sia giovanile (le prime, celebri tavole le disegnò a 21 anni, le ultime a 25), e risenta a volte di alcune ingenuità post-adolescenziali, nel complesso Pazienza s'impone già come un autore maturo, consapevole dei propri straordinari mezzi tecnici, che riversa senza alcuna esitazione la propria "poetica traboccante" (secondo una definizione critica che disse di apprezzare molto) al cospetto del lettore.