Libri antichi e dipinti per il Museo Nazionale di Brera

6 agosto 1805, 00:03

Il 6 agosto il governo del Regno ordina di raccogliere a Brera i manoscritti e i libri più rari presenti negli archivi e nelle biblioteche delle congregazioni soppresse.

Il 10 agosto a Bologna sarà formata una commissione per esaminare i libri contenuti nel deposito del Demanio in San Domenico. I delegati Paolo Costa e Pietro Giordani presenteranno la loro relazione conclusiva il 29 settembre, dichiarando i documenti dell'archivio demaniale troppo recenti per interessare Brera.

Preziose pergamene del X-XIII secolo - tra esse un Privilegio di Ottone del 969 e un piccolo codice di Re Enzo del 1272 - finiranno così nella Biblioteca Universitaria di Bologna.

Il pittore Andrea Appiani (1754-1817), commissario per le Belle Arti, è in questo periodo incaricato di recuperare quadri e arredi preziosi dalle chiese e dai conventi soppressi. E' altresì incaricato di formulare un piano per la distribuzione delle opere fra le due Accademie Nazionali.

Dopo la nascita del Regno d'Italia, il disegno del Viceré Eugenio Beauharnais è quello di creare a Milano presso l'Accademia di Brera un Museo Nazionale, copia in scala minore del Louvre parigino.

Dalle missioni compiute in tutto il regno Appiani riporterà oltre 3.000 opere d'arte. Da Bologna e dal Dipartimento del Reno preleverà 53 dipinti e in cambio invierà 14 quadri, ritenuti “mediocri” da tutti i critici.

Invano la sua attività di requisizione sarà contrastata da Giacomo Rossi, segretario della neonata Accademia di Belle Arti.

Approfondimenti
  • Daniela Camurri, L'arte perduta. Le requisizioni di opere d'arte a Bologna in età napoleonica, 1796-1815, San Giorgio di Piano, Minerva, 2003, pp. 113-116
  • Andrea Emiliani, Bologna. Cronache dal vivere, Argelato, Minerva, 2013, pp. 87-88
  • Andrea Emiliani, La Pinacoteca Nazionale di Bologna, in: Storia illustrata di Bologna, a cura di Walter Tega, Milano, Nuova ed. AIEP, 1989, vol. 3., p. 169