Alberto Mario a Bologna

15 febbraio 1848, 12:17

In fuga da Padova, dove ha partecipato alle manifestazioni studentesche dell'8 febbraio contro gli Austriaci, il giovane Alberto Mario (1825-1883), rampollo di nobile famiglia ferrarese da tempo stabilitasi in Veneto, giunge il 15 febbraio a Bologna.

Qui viene presentato e raccomandato alla contessa Nina Serego Alighieri, moglie di Giuseppe Gozzadini. E' ospitato in alcune case patrizie bolognesi e conosce "chiari uomini", come il poeta veronese Aleardo Aleardi (1812-1878).

A Bologna inizia per lui un esilio che durerà oltre vent'anni, durante il quale parteciperà a tutte le lotte risorgimentali contro l'invasore austriaco e sarà testimone e protagonista dei maggiori eventi della storia nazionale.

Unitosi ai volontari aggregati alle truppe di Pio IX, combatterà a Treviso e Vicenza. Sarà ancora a Bologna nel maggio 1849, ospite nella casa del dott. Andrea Caronti in via San Vitale. Completamente scagionato da un ingiusto sospetto di spionaggio, lascerà furtivamente la città dopo l'assedio degli Imperiali.

A Genova conoscerà Mazzini e Garibaldi. Sposerà a Londra la giornalista repubblicana Jessie White. In esilio a Lugano, frequenterà Mazzini e Cattaneo dirigerà il periodico mazziniano "Pensiero e azione".

Il 19 agosto 1859 sarà arrestato con la moglie a Pontelagoscuro (FE), per ordine di Leonetto Cipriani, con l'imputazione di "turbare l'ordine pubblico" e sarà trattenuto in carcere a Bologna per cinque settimane.

Dopo la partecipazione alla spedizione garibaldina in Sicilia, diventerà convinto federalista e fermo sostenitore del decentramento amministrativo, secondo le dottrine di Cattaneo e Gioberti.

Sarà ancora con Garibaldi a Mentana e dopo il 1870 si dedicherà attivamente al giornalismo, collaborando a periodici repubblicani e democratici.

Amerà definirsi "soldato della spada e della penna". Per Giosue Carducci, suo amico devoto, sarà "il più naturalmente repubblicano degli italiani e il più artisticamente italiano dei repubblicani".

Nel luglio 1883 i massoni della Loggia Rizzoli chiederanno a Felice Cavallotti e a Carducci di ricordare "degnamente" Alberto Mario, scomparso pochi giorni prima, in occasione del locale congresso democratico. L'anno seguente manderanno un loro rappresentante alle celebrazioni di Lendinara.

Approfondimenti
  • Silvio Berardi, Federalismo e repubblicanesimo nel pensiero di Alberto Mario, in: Patriottismo, Risorgimento e Unità nazionale, atti del Convegno, Camera dei Deputati, Palazzo Marini, 24 maggio 2011, a cura di Silvio Berardi, Roma, Nuova Cultura, 2012, pp. 83-84, nota n. 2
  • Nicola Bernardini, Guida della stampa periodica italiana, Lecce, Tipografia editrice salentina, 1890, p. 322
  • Alfredo Comandini, L'Italia nei cento anni del secolo XIX, 1801-1900, giorno per giorno illustrata, continuata da Antonio Monti, Milano, Vallardi, 1900-1942, vol. 3: 1850-1860, p. 1244
  • Alfredo Comandini, L'Italia nei cento anni del secolo XIX ... cit., vol. 4: 1861-1870, p. 91
  • Gian Lodovico Masetti Zannini, Prime esperienze militari e politiche di Alberto Mario, Bologna, Vighi & Rizzoli, 1959 (Estr. da: "Bollettino del Museo del Risorgimento di Bologna", 3, 1958)
  • Carlo Manelli, Eugenio Bonvicini, Sergio Sarri, La massoneria a Bologna dal XVIII al XX secolo, ed. digitale, Tricase (LE), Youcanprint, 2014, p. 114
  • Luigi Davide Mantovani, Garibaldini ferraresi e la guerra del Veneto nel 1866, Ferrara, Este Edition, 2011, p.
  • Guido Pantanelli, Il soggiorno di Alberto Mario a Bologna nel 1849. Episodio tratto da documenti inediti, in: "La Lettura", 6 (1916), pp. 551-556
  • Aldo Rondina, Adria. La Città, le sue vie, la sua storia, Adria, Apogeo, 2009, pp. 225-226
  • Aldo Spallicci, Alberto Mario, Milano, Gastaldi, 1955, p. 37, 58