Albergo Brun

Galleria del Toro, 2

Gabriele D'Annunzio prendeva i suoi pasti in quest'albergo signorile e celebre per la cucina ... raramente frequentava i suoi camerati, e solo una volta, si narra, partecipò ad una loro cena, in una delle più tipiche trattorie di Bologna, in occasione della nomina a sergente degli allievi. E restò nauseato dal chiasso e dal vigore delle bevute del gruppo rumoroso dei neo sottufficiali, fieri dei nuovissimi galloni.

(G. Traglia)

Palazzo Ghisilieri, eretto nel 1493 sulle case dei Romanzi all'angolo con la Seliciata di San Francesco (poi Piazza Malpighi) e passato nel 1796 ai Malvasia, fu acquistato nel 1828 dallo svizzero Giacomo Melchiorre Brun, che lo trasformò in locanda, con il nome di "Pensione Svizzera".

Considerato il migliore albergo di Bologna, era fornito di appartamenti grandi e piccoli, vetture da passeggio per gli ospiti, rimesse per carrozze e una bella corte d'ingresso.

Nel corso dell'800 ospitò teste coronate e illustri personaggi, che in esso trovavano "tutto il confortable della vita" e dichiaravano di aver "alloggiato benissimo e mangiato divinamente". Vi sostarono tutti i grandi della musica, da Chopin a Verdi, da Wagner a Toscanini.

Garibaldi vi prese alloggio il 10 novembre 1848 e dovette affacciarsi al balcone, acclamato da una folla festante. Tornò di nuovo il 16 febbraio del 1860, durante un viaggio ai confini delle province modenesi.

Al termine della gestione della famiglia Brun a metà del secolo, il nuovo proprietario J.F. Frank, produttore ed esportatore di vini e conduttore del buffet della stazione, cambiò l'insegna in "Grand Hotel Brun".

Nel 1897 l'hotel possedeva 140 camere con acqua corrente e in parte con bagno, era riscaldato con caloriferi a vapore e cominciò ad utilizzare la luce elettrica, fornita da una piccola centrale posta sul canale delle Moline.

La splendida galleria al primo piano era ornata con busti di imperatori romani e quadri antichi alle pareti.

Nel 1890 Gabriele D'Annunzio, che a Bologna svolgeva il servizio militare, non pranzava con i suoi commilitoni, ma veniva in questo albergo, rinomato per la sua cucina.

In una delle accoglienti stanze del Brun soggiornò nel 1898 la scrittrice Annie Vivanti. Una sua lettera del 15 maggio, su carta intestata dell'albergo, è indirizzata al "caro orco" Giosue Carducci.

Nel 1911 il palazzo fu restaurato da Alfonso Rubbiani, che da poco aveva riportato all'antico splendore il vicino tempio di San Francesco.

Lo stabile fu quasi completamente distrutto da un bombardamento aereo nel luglio 1943 e ricostruito parzialmente nel dopoguerra da Giorgio Ramponi. All'interno fu edificata una galleria commerciale all'insegna del Toro.

Dell'antico edificio del Rinascimento rimase solo una piccola porzione all'angolo con via Testoni, che per alcuni decenni ospitò la Libreria Parolini.


Approfondimenti

Maurizio Ascari, Bologna dei viaggiatori. La sosta in città e il valico degli Appennini nei resoconti di inglesi e americani, Bologna, Gruppo di studi Savena Setta Sambro, 1999, pp. 61-63


Luca Baccolini, I luoghi e i racconti più strani di Bologna. Alla scoperta della "dotta" lungo un viaggio nei suoi luoghi simbolo, Roma, Newton Compton, 2019, pp. 232-233


Bologna nelle sue cartoline, a cura di Antonio Brighetti, Franco Monteverde, Cuneo, L'arciere, 1986, vol. 2: Vedute della città, p. 50 (foto)


Alessandro Cervellati, Bologna grassa, Bologna, Tamari, 1963, p. 106


L'Emilia Romagna com'era. Alberghi, caffè, locande, osterie, ristoranti, trattorie. Sulle tracce di un passato recente alla riscoperta dei segni mutati o cambiati di una secolare tradizione d'ospitalità, a cura di Alessandro Molinari Pradelli, Roma, Newton Compton, 1987, pp. 59-60


Alessandro Molinari Pradelli, Osterie e locande di Bologna. La grassa e la dotta in gloria della tavola: folclore, arte, musica e poesia nelle tradizioni contadine e gastronomiche della città felsinea, Roma, Newton Compton, 1980, p. 192 (foto)


Giancarlo Roversi, Bologna ospitale. Storia e storie degli alberghi della città dal Medioevo al Novecento, Bologna, Costa, 2004, pp. 166-170


Le strade di Bologna. Una guida alfabetica alla storia, ai segreti, all'arte, al folclore (ecc.), a cura di Fabio e Filippo Raffaelli e Athos Vianelli, Roma, Newton periodici, 1988-1989, vol.1., pp. 81, 84-85 (foto)