Il patto colonico dei contadini di Medicina e Castelguelfo

18 ottobre 1944, 00:00

Nella Bassa bolognese le agitazioni dei mezzadri continuano anche oltre la “battaglia del grano” , che ha comportato il sabotaggio delle trebbiatrici e il ritardo degli ammassi.

Tra l'estate e l'autunno la lotta investe comuni quali Medicina, Castelguelfo e il territorio imolese, ma presto si allarga a tutta la provincia, in concomitanza con l'avvicinarsi del fronte.

Di pari passo va l'azione partigiana, che prende di mira alcuni proprietari terrieri e affittuari collusi col fascismo. Il 3 ottobre nell'azienda di Portonovo, nei pressi di Medicina, è ucciso il fattore Elio Mari, iscritto al Fascio Repubblicano.

Il 5 settembre era stato soppresso Mario Caliceti, affittuario a Villa Fontana, e il 25 settembre l'agricoltore Federico Dal Rio, eliminato per errore al posto del fratello fascista.

L'obiettivo principale della lotta dei mezzadri è la ridefinizione dei riparti. Il 18 ottobre a Medicina viene approvato un nuovo patto colonico, firmato dal Comitato di difesa dei contadini, che prevede il 60% del frumento per l'affittuario. Sono inoltre abolite le spese del colono e le consuete regalie ai padroni.

Questo accordo sarà applicato per l'anno agricolo 1944 e solo in alcuni comuni. Lo stesso Partito comunista clandestino è favorevole, in questa fase, a commisurare il concordato alle singole realtà locali. Diventerà comunque la base per molte rivendicazioni del dopoguerra.

Tra i promotori delle lotte dei mezzadri e del Patto di Medicina vi è il colono socialista Licurgo Fava (1906-1944), commissario politico della 5a brigata “Bonvicini Matteotti”, catturato dai gendarmi tedeschi il 25 settembre e fucilato il 30 a Medicina dalle brigate nere (Medaglia d'Oro al V.M.)

Approfondimenti
  • Luigi Arbizzani, Antifascismo e lotta di Liberazione nel Bolognese, comune per comune, Bologna, ANPI, 1998
  • Luigi Arbizzani, Guerra, nazifascismo, lotta di liberazione nel bolognese (luglio 1943-aprile 1945). Fotostoria, 3. ed., Bologna, Amministrazione provinciale di Bologna, 1976, p. 22
  • Luciano Casali, CUMER. Il Bollettino militare del Comando unico militare Emilia Romagna, giugno 1944- aprile 1945, con la collaborazione di Dianella Gagliani, Bologna, Patron, 1997, p. 42
  • Castel Guelfo di Bologna. Dal Medioevo al Novecento, a cura di Lorella Grossi, Bologna, Pendragon, 2000, p. 162
  • Dalla guerra al boom. Territorio, economia, società e politica nei comuni della pianura orientale bolognese, vol. 2: Mirco Dondi, Tito Menzani, Le campagne. Conflitti, strutture agrarie, associazioni, San Giovanni in Persiceto, Aspasia, 2005, pp. 104-105
  • Deputazione Emilia Romagna per la storia della Resistenza e della guerra di liberazione, L'Emilia Romagna nella guerra di liberazione, vol. 3: Luigi Arbizzani, Azione operaia, contadina, di massa, Bari, De Donato, 1976, p. 319