Aboliti tutti i provvedimenti degli austriaci, tranne le tasse

9 luglio 1800, 00:00

L'amministrazione dipartimentale bolognese è alle prese con la situazione drammatica dell'erario, tanto che già il 9 luglio è costretta ad invitare i parroci della diocesi a predicare il pagamento delle tasse.

Numerose imposte non sono state praticamente riscosse: il prestito del 3 Brumaio (25 ottobre), la tassa di registro, la contribuzione straordinaria del 16 Nevoso (5 gennaio), la tassa per l'illuminazione notturna, l'imposizione del 2 e mezzo percento del valore dei beni nazionali, la tassa di uno scudo sui bovini.

Il 22 luglio l'Amministrazione invia a Milano Giovan Battista Guastavillani e Pietro Ungarelli con la richiesta alle autorità centrali della Repubblica di diminuire i carichi fiscali; richiesta che non otterrà alcun risultato.

Per far fronte alle necessità più urgenti l'amministrazione dipartimentale farà appello il 19 luglio alla generosità dei cittadini, ma la richiesta di prestito volontario frutterà solo 1.000 scudi.

Approfondimenti
  • Angelo Varni, Bologna napoleonica. Potere e società dalla Repubblica Cisalpina al Regno d'Italia, 1800-1806, Bologna, M. Boni, 1973, pp. 26-29